Lancia Aurelia B20, il Granturismo

2 Aprile 1951, al Salone di Torino viene presentata un innovativa vettura a marchio Lancia, l’Aurelia B20.
Impossibile non innamorarsene, poiché questa seducente coupé mescola in maniera sapiente eleganza ed aggressività.
Sotto al cofano troviamo poi un gioiello, il motore V6 progettato dall’ingegner De Virgilio, una vera e propria primizia per una sportiva di quella categoria.

Aurelia, per le sue caratteristiche, è il mezzo ideale per recarsi a Parigi a cenare la sera e poi a Le Mans il mattino dopo per tentare il colpaccio nella combattuta categoria GT.
Con essa nascerà il concetto di Granturismo, alla base delle Lancia migliori, una filosofia che crea veicoli fatti per essere guidati sia in strada sia, con le dovute modifiche, in gara.

La bellissima Aurelia, costruita in sei serie, è stata protagonista delle gare negli anni Cinquanta e Sessanta, riportando numerosi successi in manifestazioni difficili come il Giro di Toscana, il Rally di Sestriere e la 24 ore di Le Mans.
Più che una vettura potente era una filosofia di vita, il manifesto di ciò che Lancia era capace di produrre distaccandosi in maniera netta da tutto ciò che era proposto dagli altri costruttori.
Nessuno vantava un motore così potente e vellutato allo stesso momento, pochi riuscivano a creare un telaio cosi equilibrato che permetteva, unito ad un assetto impeccabile, di guidare in maniera velocissima senza correre troppi rischi.

Molti sicuramente ricorderanno l’Aurelia Spider nel film “Il sorpasso” di Dino Risi con protagonista un sensazionale Vittorio Gassman.
Quella pellicola purtroppo non rende giustizia alla vettura, poiché le condizioni in cui si trova (è vistosamente ammaccata) ed il modo in cui viene guidata sono totalmente contrari a quella che era l’etica del vero ‘Lancista’.
Essere ‘Lancisti’ significava prima di tutto essere persone colte ed equilibrate che, anche in strada, guidavano con un certo ‘Aplomb’, l’opposto quindi del personaggio di Risi, che incarnava tutti i vizi peggiori dell’italiano medio che cavalcava l’onda del ‘boom economico’.

Nonostante tutto, “Il Sorpasso”, assieme alle vittorie nelle più prestigiose competizioni europee, ha contribuito ad alimentare la leggenda delle Aurelia Coupè e Spider, creazioni superlative della nostra ingegneria automobilistica.

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