Timo Makinen e quella vittoria a cofano aperto

Timo Makinen e quella vittoria a cofano aperto
In #laformuladeigrandi di Galdieri


Timo Makinen fa parte di quella categoria di Driver detti i ‘Finlandesi volanti’.
Gente fuori testa capace di correre uno speciale di Rally anche con tre ruote.
Assieme al connazionale Aaltonen, fa parte della squadra BMC diretta da Stuart Turner ed è uno dei migliori interpreti della Mini Cooper S, che guida nei tornanti ghiacciati usando acceleratore, freno e, all’occorrenza, anche il freno a mano: una tecnica di guida estrema e non proprio ortodossa, che permette, però, di capitalizzare al meglio le doti di aderenza delle Mini a trazione anteriore.

Al rally di Finlandia del 1967 le Cooper S devono confrontarsi con le potenti Saab e Volvo che volano nelle speciali grazie ai loro propulsori di maggiori dimensioni.
Stuart decide così di giocarsi il tutto e per tutto e fa installare nei cofani delle ‘Cooper’ una nuova unità 1275 con più di 100 cv.
Sulla carta è l’unico modo per vincere agevolmente, ma nella pratica c’è un piccolo problema chiamato  surriscaldamento.
Chi possiede una Mini con il’ 1275’ sa che quel motore nell’angusto cofano entra a malapena e che lo smaltimento del calore è un grosso problema, anche nelle versioni standard.
Figuriamoci in una configurazione da corsa, con tutti i parametri spinti al massimo in nome della ‘performance’.
Il buon Timo Makinen quindi deve fare i conti con una macchina che, all’improvviso, prende a scaldare come una teiera, pur essendo velocissima.

Turner decide così di tenere il cofano un po’ aperto di modo che la fredda aria del Nord potesse scaldare i bollenti spiriti della rossa  (il colore ufficiale delle Bmc da corsa).
Purtroppo l’espediente non regge alla guida infernale di Timo Makinen che, sui dossi, è a tavoletta e fa saltare la Mini come un grillo.
Gli dicono di andare piano, perché il cofano potrebbe aprirsi, ma lui nulla.
Vuole stracciare Lampinen su Saab e Mikkola su Volvo.
All’ultima prova, le cinghie che tengono il cofano semi – aperto cedono facendolo alzare, lasciando però  una piccola fessura, quanto basta per vedere la strada.
Fermarsi vuol dire perdere, quindi continua a cofano aperto.
Vince.

Solo un folle come Timo Makinen avrebbe potuto guidare in quelle condizioni, ma se fosse stato uno ‘tranquillo ‘ non sarebbe stato uno dei più grandi driver della storia dei rally.
La fame di vittoria alimenta l’incoscienza, dando vita ai trionfi più belli.
Se poi l’auto taglia il traguardo con il cofano anteriore che copre il parabrezza, questo è solo un inutile dettaglio.


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