Colin Chapman, rivoluzionario della Formula 1
Colin Chapman, genio creatore
Colin Chapman è stato uno dei più grandi rivoluzionari della Formula 1.
La sua Lotus ha introdotto moltissime innovazioni, alla cui base c’era una riflessione semplicissima: per battere gli avversari devi andare più veloce e solo chi osa strade nuove ha la via spianata verso il successo.
Negli anni Settanta Colin Chapman inventa l’effetto suolo studiando i principi di aerodinamica alla base dei velivoli.
Il concetto applicato alle auto da corsa fa sì che, con le cosiddette minigonne, le auto rimangono incollate alla pista, con velocità di percorrenza in curva elevatissime.
Le Lotus 78 e 79 portano questa nuova filosofia progettuale allo stato di perfezione e dominano il campionato del 1978. Al volante delle monoposto del marchio giallo verde abbiamo il veterano Mario Andretti (detto piedone) con il veloce Ronnie Peterson, svedese dalla guida funambolica.
Ronnie e Mario sono amici e formano una coppia molto affiatata con un comune obiettivo: riportare la Lotus a vincere mondiale piloti e costruttori.
In tutte le gare le macchine nere ed oro (il colore dello sponsor Jps) si impongono e per i due alfieri della squadra inglese è facilissimo primeggiare, data la superiorità tecnica del mezzo.
Ronnie Peterson scalpita perché sa che potrebbe battere agevolmente Andretti, ma non può nulla perché gli ordini di Colin sono categorici.
Mario è la prima guida, prescelto per il mondiale, Ronnie gregario di Lusso.
Lo svedese accetta la situazione sapendo che il prossimo anno avrà lui la chance per vincere il titolo.
Un cavaliere del rischio non può, purtroppo, fare programmi a lungo termine poiché il circus degli anni Settanta è come un’enorme roulette russa.
A Monza “Superswede” morirà in un violento incidente in partenza, perdendo per sempre l’occasione di essere campione del mondo. Un evento tristissimo che macchiò la trionfale stagione del Team Lotus.
Ogni driver rimane impresso nella memoria collettiva degli appassionati con la tuta di una squadra che è stata per lui fondamentale: per Senna la divisa è quella della Marlboro Mclaren- Honda, per Mansell quella della Williams- Renault sponsorizzata da ‘Camel’ e per Kaiser Schumy la tuta rossa della scuderia Ferrari.
Peterson lo ricorderemo per sempre con i colori della Lotus, la macchina che avrebbe dovuto consacrarlo campione e che invece lo accompagno nei campi elisi della velocità.
Se sei appassionato di Formula 1 leggi l’incredibile storia di Michael Schumacher, Bertrand e un tassista.
Un meraviglioso ed affascinante viaggio alla scoperta di storie di automobili e persone, come nessuno le ha mai raccontate!
Se entri a far parte della nostra community di appassionati su Facebook, potrai leggere tutti i nostri numeri.
Ti aspettiamo!
Condividi su: