Patrick Depailler, un’amara estate

Patrick Depailler era un pilota veloce ed ottimo collaudatore, motivi che gli valsero l’ingaggio da Tyrrel nel 1974 per affiancarlo allo sregolato, ma velocissimo Jody Scheckter.

Patrick Depailler sapeva come far progredire una monoposto di Formula 1 e così l’Alfa Romeo, che ha piani molto ambiziosi, decide di prenderlo per la stagione 1980.
La nuova ‘179’ con motore dodici cilindri 3.0 è velocissima, ma molto fragile.
Per arrivare alla vittoria servono test per migliorare l’affidabilità e così, ad agosto di quello stesso anno, tutto il team del Biscione si trasferisce ad ad Hockenheim (dove a metà mese si sarebbe corso il Gp di Germania) per delle sessioni di prove volte ad eliminare quei ‘Glitch’ qualitativi che avevano fermato le monoposto rosse e bianche in piu’ di un’occasione.

Patrick Depailler è più che mai motivato, ma purtroppo la sorte non è dalla sua parte.
Alla Ostkurve l’Alfa Romeo, la vettura con la quale puntava alla vittoria, lo tradisce come la peggiore delle amanti.
Una sospensione che cede, lo schianto, la fine.
Un‘estate amara che ha visto la morte di un altro ragazzo immolatosi mentre faceva ciò che amava di piu’: guidare un’auto da corsa.
Un driver figlio di una generazione di corridori che faceva del rischio il proprio mestiere.

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