Riccardo Paletti passione e velocità in Formula 1- #formuladeigrandi
Riccardo Paletti, milanese classe 1958, ha un’innata passione per la velocità e i motori.
Figlio degli anni Settanta dove correre in auto faceva rima con donne e glamour, vuole assolutamente anche lui abbracciare quello stile di vita.
Riccardo Paletti non vuole subito la F1, anzi in realtà non la desidera molto. Il suo obiettivo è quello di continuare a correre in F2 e contestualmente fare il collaudatore per apprendere i rudimenti della guida necessari a condurre le vetture della massima formula.
Il suo sponsor però (La Pioneer) non è d’accordo. I produttori di Hi – Fi che in quei primi anni Ottanta spopolano, vogliono il circus per la maggiore visibilità che esso garantisce. Per la stagione 82 il driver dall’aria intellettuale corre con la Osella, entrando subito in difficoltà.
Riccardo Paletti non ha il sangue freddo e le conoscenze per domare 300 cv e un telaio rigidissimo con reazioni fulminee. L’esordio disastroso nei primi gran premi della stagione è il preludio alla catastrofe che accadrà a Montreal.
L’Osella del pilota lombardo tamponerà la Ferrari di Pironi rimasta ferma sullo schieramento. Per il ragazzo non c’è nulla da fare e morirà a causa delle ferite riportate nell’urto. Un epilogo tragico in una stagione da annoverare tra le più funeste della storia poiché vide la morte anche del grande Gilles Villeneuve. A volte è troppo presto per correre tra i big e Riccardo pagò con la vita il prezzo della sua inesperienza.
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