Alfa Romeo Arna, autentico insuccesso torinese- #guidaallecuriosità
L’Alfa Romeo Arna si dimostrò un autentico insuccesso della casa torinese. Si trattava di una berlina realizzata presso lo stabilimento di Pratola Serra, in provincia di Avellino, dal 1983 al 1987.
L’Alfa Romeo, nella produzione di quest’auto, si avvalse della collaborazione della casa automobilistica giapponese Nissan.
Dopo il successo dell’Alfasud, Alfa Romeo decise di invadere anche il mercato delle auto di classe medio-inferiore, per poter contrastare il successo che stava avendo la tedesca Volkswagen con la sua Golf.
Tuttavia, a causa dei pochi fondi e del poco tempo a disposizione, la casa automobilistica torinese decise di creare una joint venture con Nissan.
Lo scopo era quello di unire parti meccaniche e strutturali dei modelli Alfasud e Pulsar. Tale idea però, si rivelò un flop.
L’auto che ne scaturì fu poco apprezzata dal pubblico e rinnegata dai veri fan di auto Alfa Romeo.
Il 1987 fu l’ultimo anno di produzione dell’Arna, che venne sostituita dall’Alfa Romeo 33, la quale ebbe un grandissimo successo, salvando così in parte la faccia e le perdite causate dal flop italo-giapponese.
Questa operazione industriale e di mercato è ancora oggi ricordata come il più grave disastro industriale e commerciale nella storia del marchio italiano. L’Arna fu addirittura eletta, da un sondaggio online del 2008 indetto dal quotidiano Il Sole 24 Ore, come auto più brutta mai costruita.
Il principale slogan pubblicitario dell’epoca declamava così il nuovo prodotto marchiato Alfa Romeo-Nissan:
“Arna, e sei subito Alfista”
Frase che fece arrabbiare non poco tutti gli appassionati. Ma era veramente così brutta?
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