Ivan Capelli, il milanese con la Leyton House

Ivan Capelli se la cava bene con il pallone, ma è ancora meglio con un acceleratore sotto il piede destro.
Dopo una brillante carriera nelle formule minori, approda in F1.
La sua prima auto è la Tyrrell che porta al ridosso del podio in Australia nel 1985 con un brillantissimo quarto posto.
Purtroppo per Ken Tyrrell Capelli non ha sponsor sufficientemente facoltosi e così lo appieda per la stagione 1986.

Dopo alcune gare disputate con l’AGS, arriva l’occasione March-Leyton House nel 1987.
La squadra inglese ritorna in F1 con i capitali giapponesi della Leyton House ed un giovane Adrian Newey.
Il vulcanico progettista albionico firmerà per la stagione 1988 una vettura aerodinamicamente molto ben messa che permetterà ad Ivan Capelli di ottenere un brillante secondo posto in Portogallo e svariati piazzamenti a punti.
Le stagioni successive purtroppo non vanno alla stessa maniera, poiché Newey esagera creando monoposto eccessivamente difficili da mettere a punto e sensibili alle variazioni di altezza ed assetto.

Eppure, nonostante tutto, il milanese otterrà risultati di tutto rispetto.
Quella che doveva essere la consacrazione, la Ferrari, si trasforma per Ivan in un incubo.
E’ il 1992 ed a Maranello l’atmosfera è da palazzo dei veleni, con scarsa competitività e lotte interne al team che non fanno che peggiorare la situazione.

La Ferrari alla fine lo licenzia ingaggiando al suo posto il collaudatore Nicola Larini che non farà molto di più.
Gli anni migliori in F1 sono per questo simpatico driver quelli alla March -Leyton House, macchina con la quale si prese anche il lusso di essere in testa ad un Gp duellando con i grandi.
Dopo la Formula 1 si dedicò alla carriera giornalistica con grande professionalità ed umiltà, stesse prerogative che aveva quando correva nel circus.
Un ragazzo che avrebbe  meritato di più, ma già prendere parte ad un Gp di F1 è un privilegio.
Va bene così quindi.

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