Innocenti IM3, l’inglese di Lambrate- #galdierirentracconta
Il progetto Innocenti
Le Austin e Morris 1100 e 1300 (Progetto ADO16) applicavano la filosofia progettuale della Mini Minor su auto di maggiori dimensioni.
Il motore trasversale e la trazione anteriore permettevano lo sfruttamento ottimale degli spazi interni ed una buona guidabilità in ogni situazione. Il design a cui aveva contribuito Pininfarina era gradevole ed alla moda.
Ma c’erano ancora margini di miglioramento, soprattutto quando ti chiami “Innocenti”e sei costretto a lottare nel mercato italiano dove vige il monopolio di Fiat.
I tecnici milanesi, una volta ottenuta la licenza per produrre la ADO16, si convincono che sarebbe inutile entrare in concorrenza con la Fiat 1100. Bisognava accaparrarsi quei clienti che non volevano la solita auto familiare.
Nasce così la Innocenti IM3, una Morris 1100 ampiamente rivista nell’estetica e nella meccanica. Il frontale presenta inediti gruppi ottici a sviluppo verticale che si integrano alla perfezione in un corpo vettura caratterizzato da ampio uso di cromature. All’interno troviamo una soffice moquette con cruscotto che richiama le Alfa Romeo e sedili ben profilati con bracciolo posteriore integrato.
Piccoli accorgimenti per un prodotto riuscito
Il cuore della IM3 è il 1098 A-Series da 55cv (la versione Morris ne aveva solo 48) mutuato dalla veloce MG 1100. Con questi piccoli accorgimenti a Lambrate confezionano un prodotto riuscitissimo, una piccola gran turismo, comoda in città grazie alle sospensioni Hydrolastic ed appagante nei percorsi extraurbani dove l’ottima erogazione della potenza e la motricità affidata alle ruote anteriori permettevano ai più smaliziati di divertirsi in tutta sicurezza.
IM3 fece la gioia degli anglofili italici e di tutti coloro che volevano un veicolo ricercato senza accedere a motori di cilindrata più elevata, poiché, a conti fatti, la media Innocenti era una 1100, facilmente gestibile quindi sotto ogni profilo. Prodotta fino al 1974, fu sostituita dalla “Regent” che non ebbe lo stesso successo.
La versione made in Milano della Morris 1100 rappresenta una delle variazione sul tema più riuscite di un modello che fu tra i primi a lanciare il concetto di Badge Engineering. Elegante con il suo stile anglo-italiano è, ad oggi, ancora un’auto molto bella, frutto del lavoro di tecnici e designer che portarono ad un livello di assoluta eccellenza un progetto già validissimo dalla nascita.
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