Piercarlo Ghinzani e quel quinto posto memorabile.
Gente tosta i Bergamaschi e Piercarlo Ghinzani da Medolago non fa eccezione.
Dallas 1984, Gran Premio degli Stati Uniti d’America.
Sul tracciato texano ci sono cinquanta gradi all’ombra ed anche i condizionatori degli alberghi più lussuosi della città sudano.
Per concludere la gara ci vuole una forza sovrumana oltre ad una grande sensibilità di guida, poiché con quella fornace l’asfalto della pista diventa insidioso, rendendo le F1 inguidabili.
Sarà una gara ad eliminazione ma Ghinzani, forte della sua esperienza e condizione psico-fisica, riuscirà a non commettere alcun errore regalando alla Osella un magico quinto posto.
Per Enzo Osella quel piazzamento vale quanto una vittoria, poiché, grazie a quell’impresa, l’audace imprenditore italiano guadagnerà i primi introiti in Formula 1.
Un quinto posto che vale una vittoria, frutto di intelligenza e cattiveria agonistica, caratteristica dei driver duri e puri come Piercarlo.
Per entrare nell’Olimpo della Formula 1 non serve necessariamente vincere.
Basta anche una gara così.
Perché arrivare quinti con un Osella non è roba di tutti i giorni.
Immenso Ghinzani.
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