Un’auto che nel 1970 era tra le più robuste e collaudate? La Ford Capri! – #noileggiamo
Nel 1970 poche auto potevano vantare un design sportivo unito ad un ampio bagagliaio con il plus di una meccanica robusta e collaudata.
La Ford Capri era una delle poche, forse l’unica se escludiamo qualche costosa Bmw, a poter racchiudere tutte queste caratteristiche.
Se in Germania e nel Regno Unito la coupé Ford Capri fu subito un successo in Francia e in Italia non era facile avvicinare l’esigente pubblico delle auto sportive alla nuova Capri.
Le Ford Capri erano viste dagli appassionati, abituati a comprare Lancia o Alfa ,come delle vetture da bullo di periferia e quindi non molto pregiate.
Ford si impegnò con un’attenta campagna di marketing connotando la Capri come auto borghese ritratta in contesti borghesi.
Parte di questa operazione è anche l’utilizzo della vettura, da parte dell’elegante Maurice Ronet, nel thriller di Leonard Kegel, “Il cadavere dagli artigli d’acciaio”.
Ronet interpreta un facoltoso ingegnere che aiuta la bella Romy Schneider ad uscire dal tunnel di paure e ossessioni legati ad un incidente automobilistico.
Il protagonista è proprio il cliente tipo che la Ford voleva per la sua nuova auto. Nella pellicola possiamo apprezzare la Ford Capri, di un bellissimo grigio metallizzato, muoversi fra le vie di Parigi e la Bretagna che ne esaltano l’eleganza del design.
Questi interventi promozionali uniti anche a strabilianti risultati in pista dettero i loro frutti e la Ford Capri, costantemente aggiornata, rimase sulla breccia fino al 1986.
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