Spider, la fine di un’era- #galdierirentracconta
Ogni produttore di auto ha sempre tenuto a listino una versione scoperta del modello di più venduto.
Pensiamo negli anni ‘80 alla Fiat Ritmo o alla Opel Kadett, vetture popolari che però offrivano ad un pubblico più dinamico la possibilità di guidare en plein air.
Tra gli anni ‘90 e i primi 2000 è un proliferare di vetture capaci di scoprirsi, grazie all’introduzione di tetti in lamiera retrattili molto più pratici (anche se meno belli) delle classiche cappotte in tela.
Oggi se spulciamo i listini dei principali costruttori vediamo che in pochi hanno scoperte dai costi accessibili. Se escludiamo modelli iconici come la Mazda MX5 o la Mini Cabrio (a breve destinata a uscire di produzione) oggi al di sotto dei 50.000 euro (somma per molti proibitiva) non c’è molto.
Il motivo di tale scelta è facile intuirlo: ai giovani non interessano più le auto particolari e quindi sviluppare una roadster o un coupé diventa poco redditizio.
Oggi il mercato è incentrato sui Suv, meglio se ibridi o completamente elettrificati. Una tristezza per i veri appassionati che però possono ricorrere agli usati o alle vetture d’epoca. Non siamo obbligati a guidare i Suv anche il week-end e oggi un’auto di 10/20 anni è ancora, con le dovute attenzioni, molto utilizzabile.
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