Monza 1994, occasione sprecata per Johnny Herbert e la Lotus

Monza 1994, occasione sprecata per Johnny Herbert e la Lotus
In #laformuladeigrandi di alessandro fedullo

La stagione 1994 per lo storico Team Lotus potrebbe essere quella della salvezza.
Gli Inglesi hanno un contratto con la Mugen per la fornitura dei motori e dietro il marchio nipponico c’è la Honda che sta pensando di tornare in F1 in grande stile usando Lotus come’ laboratorio‘ per le innovazioni  meccaniche dei propulsori.

Altro plus per la squadra fondata dal geniale Colin Chapman è il driver Johnny Herbert, veloce e con tanta voglia di trionfare.
Le premesse per fare bene ci sono tutte, anche perché i Top team si perdono ‘i pezzi per strada’.
La Williams ha un’auto ingestibile a causa della mancanza delle sospensioni attive, Ferrari ha molti problemi di affidabilità ed una monoposto che va forte solo sulle piste di motore perché dotata di telaio pessimo con la Mclaren messa, più o meno, nelle stesse condizioni.
Per Monza è pronto il colpaccio: Mugen porta un motore con più potenza e coppia, più leggero di 13 kg  capace di abbassare il baricentro della ‘109’ pilotata da Johnny Herbert migliorando così anche la tenuta in curva.

A causa di problemi di budget la nuova power unit è destinata solo al britannico, che in prova vola conquistando uno splendido quarto posto.
Le Ferrari sono vicine, la Williams di Hill ad un soffio. Si può vincere, pensa Johnny. Le rosse non ce la faranno a finire il Gp, esploderanno. Damon, invece, pensando al Mondiale non rischierà nulla contro la Lotus, facendo il ragioniere.
Con questi pensieri Johnny Herbert si cala nell’abitacolo della sua macchina, pronto a vendere cara la pelle.
Pronti, giro di  formazione, la ‘109’ va che è una bomba.
E’ tornata ed oggi può giocarsela con i big.
Semaforo verde, l’albionico parte come spinto da una molla ed insidia la Ferrari di Berger.
Dietro però Irvine esagera e, con una manovra degna di Mr Bean, manca il punto di frenata centrando in pieno proprio la vettura di Herbert.
Sospensione distrutta e gara finita.

L’ennesimo incidente creato dall’irlandese, pilota troppo arrembante e pericoloso, tecnicamente acerbo per la F1.
Un regalo al paddock fatto da Eddie Jordan che, quel giorno, tampona l’auto sbagliata.
Se la Lotus avesse vinto o fosse finita sul podio, probabilmente sarebbero arrivati importanti finanziatori e Mugen avrebbe proseguito l’impegno con lei in F1.
Cosa che non accadde purtroppo, con la fine, da lì a poche gare, di tutte le sponsorizzazioni ed il team condannato alla bancarotta poiché gli investitori ormai non credono più nella compagine giallo-verde.
Un potenziale successo in meno, invece, per il driver britannico che si rifarà però nel 1995 con la Benetton vincendo proprio a Monza.
Se Eddie avesse frenato bene, forse, avremmo potuto raccontare una storia diversa.
Ma nelle corse, come nella vita, spesso è solo questione di fortuna.


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