Austria 1997, polvere di stelle per Jarno Trulli

Per un driver di Formula 1  spesso non basta solo il talento, serve anche il ‘mezzo’.
Per Jarno Trulli, prima guida della Minardi, a metà stagione 1997 arriva l’occasione di mettersi al volante di una buona vettura, chiamato a sostituire l’ottimo Olivier Panis (infortunatosi in Canada) guidando la Prost –Mugen/Honda.
La francese altro non è che l’evoluzione della Ligier dello scorso anno (vincitrice a Monaco), dotata del potente motore Mugen/ Honda e delle magiche gomme Bridgestone, che permettono anche a vetture di metà schieramento performance di rilievo, soprattutto con caldo elevato.
A Zeltweg, Austria, quell’estate del 1997 l’asfalto è rovente.

In Germania Jarno Trulli ha già ottenuto dei punti, ma, tra le montagne della Stiria, l’occasione è ghiotta.
Grazie al grip delle coperture nipponiche Trulli scatta come spinto da una molla dalla seconda fila e va al comando.
Guida con raziocinio ed autorevolezza fino a quando il super propulsore Honda esplode, privandolo di un successo certo.
Era vicino alla prima vittoria, ma la sorte aveva già deciso. Sarà l’inizio di una carriera che, purtroppo, sarebbe stata ricca di eventi dal sapore amaro, in cui l’italiano ha ottenuto molto meno di quanto avrebbe meritato.

Siamo polvere di stelle, fatti per brillare, ma spesso finiamo nell’oscurità.
1 vittoria, 4 pole e 11 podi: un bottino molto magro rispetto al talento cristallino ed alla velocità innata di Jarno Trulli, spesso condannato dalla sorte ad essere solo una ‘comparsa’ e non un attivo protagonista del circus della velocità.
L’importante, però, per ogni pilota, è correre.

Gli allori sono solo una conseguenza, nemmeno tanto scontata.  In cuor suo Jarno sa che è stato tra i più amati e stimati  professionisti del volante e questo in sé già basta per brillare per sempre.

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