Luca Badoer, “Il collaudatore”

Luca Badoer, “Il collaudatore”
In #laformuladeigrandi di alessandro fedullo

Luca Badoer, quando debutta in Formula 1 nel 1993 al volante della Lola bms-Ferrari, non è di certo l’ultimo arrivato.
E’ campione di Formula 3000 e, nel 1992, ha battuto gente del calibro di Barichello, Panis e Coulthard.
Ha come compagno di squadra un ‘certo’ Michele Alboreto che sopravanza regolarmente in qualifica e gara.
La monoposto, però, è un disastro ed il team non ha soldi a sufficienza al punto che viene assorbito dalla Minardi.

Proprio per Minardi il ragazzo di Montebelluna verrà scelto come collaudatore, data la sua sensibilità che gli permette di capire ed affinare il funzionamento di qualsiasi auto da corsa gli venga affidata.
Luca Badoer non è un’ racer’ poiché gli manca la cattiveria unita alla concentrazione necessaria per sopportare la ‘pressione’ che si ha quando si è in griglia.
Nonostante tutto nel 1995 Giancarlo Minardi lo promuove a ruolo di titolare, ‘status’ che, ad un certo punto, dovrà lasciare per fare posto a Pedro Lamy che ha un ingente ‘bottino‘ di sponsor.

Appiedato, proverà a correre con la ‘Forti’, collezionando solo delusioni.
Parallelamente si impegna con la Lotus nel campionato GT, portando in pista la scorbutica ‘Elise Turbo’ che riesce a far funzionare a meraviglia.
Jean Todt, intuendo il suo potenziale e l’approccio da ‘Pilota- ingegnere’, lo assume come collaudatore della Ferrari nel 1998.
In questa veste Luca Badoer darà il meglio di sé, macinando chilometri su chilometri sulle auto che poi saranno portate al trionfo da Schumacher, Irvine e Barichello.
Se le Ferrari tornano ad andare forte il merito è anche suo perché, per far funzionare una macchina nata perfetta sul tavolo da disegno, serve la sensibilità di chi non si limita a schiacciare il piede sull’acceleratore, ma di chi la macchina la ‘sente’ e capisce qual è il miglior set up per ogni componente meccanica.

Quasi 132.000 km di test, svolti nei diversi circuiti scelti dalla Ferrari, per mettere alla prova le sue creazioni per il circus.
F300, F399, F1 2000, F2001, F2003 GA e tantissime altre rosse sono passate tra le sue sapienti mani dal 1998 al 2010, anno del congedo dal team di Maranello.
Un ‘uomo nell’ombra’ che ha enormemente contribuito con il suo duro lavoro alla creazione di uno dei più grandi domini della storia moderna della F1.
Nella Ferrari più vincente della storia c’è molto del suo perché, prima dei simulatori e delle gallerie del vento in stile ‘Nasa’, uomini di ‘Pista’ come Badoer facevano la differenza.
Perché le auto da corsa sono come i ‘cavalli purosangue’: vanno domate prima di essere portate in gara.


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