Volkswagen Golf, il mito festeggia le nozze d’oro

Volkswagen Golf, il mito festeggia le nozze d’oro
In #guidaallecuriosità di alessandro fedullo

50 anni di carriera e non sentirli per uno dei modelli più importanti di Volkswagen, la Golf.
50 anni di successi e 37 milioni di esemplari.
Nel corso del suo mezzo secolo di carriera, la Golf ha letteralmente fatto la storia del marchio, incarnando sobrietà, pragmatismo e sicurezza. Nata per togliere la casa di Wolfsburg dalle cattive acque, la berlina compatta tedesca c’è riuscita benissimo.

Il suo sviluppo è iniziato nel 1969 con il prototipo EA276. Gli anni Settanta del secolo scorso per la Volkswagen si aprono con una crisi profonda. Da una parte ci sono i fallimenti di alcuni modelli recenti, dall’altra la consociata NSU sembra poter spingere nel baratro anche Wolfsburg. Il Maggiolino, icona del secondo dopoguerra e grande traino per le vendite nelle ultime decadi, non può più reggere l’urto del mercato da solo. A quel punto i vertici del colosso industriale teutonico decidono di giocare l’ultima carta, investendo su un modello nuovo che abbia come punto di riferimento la compatta del momento in Europa: la Fiat 128. Per il design della futura Golf viene assoldato Giorgetto Giugiaro, la matita del secolo, che traccia delle linee moderne, belle e funzionali per la nuova macchina. Per il comparto tecnico, invece, una 128 viene smembrata in ogni sua parte e studiata in ogni minimo dettaglio.

Dunque, per la Golf viene scelta la stessa impostazione della vettura torinese, con motore anteriore trasversale raffreddato ad acqua e trazione anteriore. Tutto il contrario dell’ormai anacronistico Maggiolino. Il successo non tarda ad arrivare: appena due anni dal lancio viene festeggiato il primo milione di esemplari venduti. Fu una rivoluzione automobilistica quando arrivò anche per le altre caratteristiche: distribuzione con albero a camme in testa e cinghia dentata, ampio cofano del bagagliaio, carrozzeria a due volumi, schienale del sedile posteriore ribaltabile, una qualità superiore alla media ed un’estetica moderna, elegante e sportiva.
Nel 1976 debutta la versione GTI, che lancia la moda delle piccole sportive, tutte agilità e divertimento. L’elenco delle versioni, a mano a mano, cresce ed in listino arrivano la Cabrio, la tre volumi (Jetta) ed il pick-up (Caddy).

Il tempo passa e la Golf resta. Nel 1983 arriva la seconda generazione che cresce nelle dimensioni e nei contenuti, diventando più tedesca anche nel linguaggio stilistico. Nel 1991 arriva la terza generazione, l’unica che ottiene il premio di Car of the Year, il primo nella storia della Volkswagen. Nel 1997 è tempo per dare il benvenuto alla quarta versione, una delle più amate che sarà declinata anche in veste di R32 con 241 CV a disposizione. Nel 2003 appare al Salone di Francoforte la quinta Golf della storia. La sesta generazione arriva nel 2008 e porta la firma di Walter de Silva che, grazie ad un design di naturale bellezza, riporta la tedesca in cima alla vetta delle vendite continentali. Nel 2012 la Volkswagen lancia persino la settima generazione, alla quale segue nel 2019 l’ottava Golf della storia. Festeggerà il mezzo secolo con il restyling dell’ottava serie.


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