Mercedes Classe G, 45 anni e non sentirli
Mercedes Classe G, compleanno in casa Mercedes. Soffia 45 candeline il modello più longevo della storia del brand. Non solo è ancora in produzione, ma conserva praticamente inalterati i fondamentali estetici e l’impostazione tecnica. Telaio a traverse e longheroni su cui è fissata la carrozzeria, come sui fuoristrada duri e puri.
Negli anni le sue forme squadrate sono diventate iconiche. Rendono la Classe G un veicolo di lusso particolarmente ambito, motorizzato pure con gli esclusivi propulsori di AMG, il reparto sportivo della Stella. Non male per un mezzo nato per vedersela con neve e fango, forte della trazione a quattro ruote motrici, del cambio con marce ridotte e delle sospensioni ad assale rigido. Solo negli ultimi anni, all’avantreno, ecco introdotte le più convenzionali sospensioni a ruote indipendenti. Queste garantiscono una migliore guidabilità su strada.
La storia della “G Klasse” inizia nel 1972, quando Mercedes stringe un accordo con l’austriaca Steyr-Daimler-Puch per la produzione di un fuoristrada adatto anche all’utilizzo più estremo. Cinque anni dopo, la sinergia teutonica dà vita ad una società paritetica fra i due costruttori. Gli stabilimenti di Graz della Steyr-Daimler-Puch sono designati per l’assemblaggio dell’auto, lo sviluppo tecnico comincia nel 1975. Nel primo periodo di produzione esistevano anche motorizzazioni a benzina da 2 e 2.3 litri e a gasolio da 2.5 litri.
La produzione della Classe G si articola fondamentalmente su tre generazioni, tutte accomunate dalla medesima architettura meccanica e dalla stessa struttura di base. Telaio separato con trazione integrale, cambio con marce ridotte e sospensioni ad assale rigido (solo nella terza generazione e limitatamente al solo avantreno è introdotta la soluzione a ruote indipendenti).
Nelle prime versioni messe in commercio il cambio era del tipo manuale a 4 marce, anche se in seguito le varianti di trasmissione si sarebbero diversificate in misura notevole. La prima generazione venne prodotta anche con marchio e motorizzazioni Peugeot sotto la denominazione di Peugeot P4. Le altre due serie sono state invece prodotte più o meno nello stesso periodo.
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