Herald, la tradizione inglese Triumph dal design italiano
Una vettura iconica, la Herald Triumph. Verso la metà degli anni ’50, Standard-Triumph avviò la progettazione di una nuova vettura. Il nome scelto fu Herald, tipica nomenclatura dei modelli Standard dell’epoca, ma data la maggiore importanza del marchio Triumph, alla fine si optò per quest’ultimo. La Standard fu relegata ad un ruolo sempre minore, fino alla sua definitiva dismissione nel 1963.
La Herald Triumph tre volumi a due porte è opera, con cura dei dettagli ed eleganza, dal designer italiano Giovanni Michelotti (firmò altri modelli importanti come l’iconica Spitfire del 1962) e sviluppata sotto la supervisione del direttore tecnico Harry Webster. Caratteristica peculiare della Herald era la superficie vetrata estremamente ampia, che garantiva il 93% di visibilità a 360°. Per il resto la nuova nata era basata su un’impostazione meccanica e costruttiva classica.
La Herald Triumph era dotata di un telaio separato dalla carrozzeria, la scocca imbullonata al telaio e la parte frontale incernierata all’anteriore. Questa soluzione costruttiva era assai semplice e permetteva di poter realizzare più modelli sullo stesso telaio, con costi relativamente contenuti. I freni erano a tamburo, mentre il cambio era a quattro marce sincronizzate, fatta eccezione per la 1°. Le sospensioni posteriori erano indipendenti, mentre le anteriori erano a doppio braccio oscillante. Lo sterzo era a cremagliera ed offriva un buon raggio di sterzata, conferendo alla vettura un’ottima manovrabilità.
Dopo vari aggiornamenti la produzione della modello proseguì fino al 1971 quando lasciò il testimone alla più moderna 1300.
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