John Barnard, troppo inglese per Maranello

John Barnard, troppo inglese per Maranello
In #laformuladeigrandi di Galdieri


La cultura latina e quella anglosassone non sono sempre conciliabili, soprattutto se si tratta della scuderia Ferrari che ha fatto della sua italianità un tratto distintivo, vanto in un ‘circus’ che parla solo e, soprattutto, inglese.
Alla fine del 1986 però Maranello versa in una profonda crisi tecnica ed il Drake decide allora di assestare il ‘colpaccio’ assumendo come direttore tecnico John Barnard, il progettista del momento.
Il britannico è uno dei geni della Formula 1 moderna, autore della scocca in carbonio della McLaren.
Il suo insediamento in fabbrica non sarà però facile poiché il modo di lavorare del tecnico è troppo rigido.

A John non piace l’Italia ne tantomeno l’italiano (si fa accompagnare da un’interprete fissa) e comincia a minare i ‘capisaldi’ della ‘factory’, riducendo drasticamente l’orario della pausa pranza e vietando il vino a tavola.
Gli operai non la prendono bene e si arriva allo sciopero.
Barnard, però, il disastro più grosso lo fa durante i test invernali, cacciando in malo modo dai box Floriana, moglie di Piero Ferrari.
Nubi grosse si addensano sulla testa dell’inglese che, dopo un 1987 non all’altezza delle aspettative (nonostante due vittorie), viene confinato in Inghilterra, a Shalford, in uno studio di progettazione fortemente voluto dallo stesso ingegnere, poiché Albione è il cuore pulsante della F1.
Una situazione paradossale, un team spaccato con Barnard ed i suoi tecnici di fiducia che progettano l’auto nel Regno Unito con l’assemblaggio finale a Maranello.
Non può funzionare, ma d’altronde non c’è soluzione perché John non ha la forza e la voglia di comprendere l’italianità della Ferrari.

Ad aggravare la situazione ci si metterà anche la diatriba con Michele Alboreto, criticato aspramente e considerato ‘favorito‘ nel box rispetto a Berger.
Nonostante tutto, nel 1989, arriva il lampo di genio: la Ferrari ‘640’.
Uno spettacolo, con la sua aerodinamica all’avanguardia ed il cambio elettroattuato.
La sua evoluzione, la ‘641’, avrebbe vinto il titolo nel 1990 se Senna non ci avesse messo molto del suo.
Dopo queste vetture, il buio.
Le successive monoposto saranno difficoltose ed oltremodo inaffidabili (problema acuito dalla distanza fisica tra fabbrica e progettazione) con Montezemolo che licenzierà il brillante  ‘chief engineer’ a fine 1996  riportando tutto in Italia, dopo l’ultimo regalo, la disastrosa Ferrari F310.

Questa storia ci insegna che anche i migliori, se non stanno in un ambiente consono al loro modo di essere, rischiano di diventare dei mediocri.
L’idea di base era sbagliata, poiché non si può  ‘inglesizzare” la Ferrari che, come l’Alfa Romeo, è il respiro del Mediterraneo.
E Barnard ha scontato sulla sua pelle questo nefasto disegno, visto che dopo la sua carriera in Formula 1 ha imboccato una ineluttabile parabola discendente.


Siamo appassionati di auto come te e abbiamo creato un vero e proprio contenitore di emozioni. Un luogo dove respirare una passione comune, quella per le auto di un tempo che fu.

Una community nata dagli avvincenti aneddoti di #GaldierirentRacconta dove i vostri racconti, video, foto prendono vita e diventano propulsori di ricordi di vissuti personali.

Ti aspettiamo per emozionarci insieme https://www.facebook.com/groups/galdierirentraccontafamily

Condividi su:

I nostri Point SCOPRI QUAL È IL POINT DI NOLEGGIO LUNGO TERMINE PIÙ VICINO A TE!
Scopri di più