Jean Alesi e la Peugeot 607, panico sulla Milano-Genova
Le fredde serate invernali, quando il mondiale di F1 è finito e non c’è l’ansia per il prossimo week-end di gara, sono oltremodo noiose per i driver.
Cosa fare quindi?
Andare a vedere una partita di calcio potrebbe essere un ottimo passatempo, soprattutto se si tratta del derby Milan-Inter giocato al San Siro.
Così fa Jean Alesi, una fredda sera del 1996.
Da Montecarlo va a Milano, vede la partita con gli amici e dopo aver cenato decide di ritornare nel Principato.
E’ notte fonda e sulla Milano-Genova non c’è nessuno.
Jean è al volante della sua Daily car, una Peugeot 607.
Decide che per quella sera, con l’incoscienza tipica dei piloti F1 più romantici, i limiti di velocità possono andarsene a quel paese.
La 607 del francese non scende sotto i 230 km/h, destando l’attenzione di una Alfa 155 della Polizia Stradale che si mette subito all’inseguimento.
Alesi decide di non fermarsi subito e, all’imbocco del casello di Voltri, entra ad una velocità superiore ai 180 km/h.
La volante della polizia non riesce a tenere quel ritmo e viene seminata.
Dopo un po’ ‘Gianburrasca’ (soprannome che aveva in Ferrari) decide di rallentare e farsi raggiungere.
Il poliziotto scende dalla sua vettura e con grande stupore trova l’ex pilota della Ferrari.
Nel tutore delle forze dell’ordine la gioia è incontenibile ed esclama: ‘Meno male che sei tu Jean, io sono l’agente più veloce della stradale in Lombardia e tutti i colleghi mi stavano subito prendendo in giro poiché mi ero fatto seminare da una Peugeot’.
Ovviamente Alesi se la cavò con un autografo e non gli fu fatta la multa.
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