Colin Chapman, il vulcanico Enzo Ferrari d’Inghilterra
Colin Chapman ha una laurea in ingegneria ed il piede pesante, ma questo non basta per sfondare in Formula 1.
Dopo una stagione deludente nel 1956 con la Vanwall, decide di mettersi a costruire auto sportive.
Dopo il successo della mitica ‘7’, che si poteva anche comprare in kit, sbarca nella massima formula. Colin non può purtroppo competere alla pari con Ferrari, che ha motori stratosferici ed un bel po’ di quattrini, ma non si arrende e studia innovazioni che rivoluzioneranno il mondo del motorsport.
A lui dobbiamo la ‘Monoscocca’, in cui il motore diventa elemento portante della monoposto, l’effetto suolo ed un primo, pionieristico studio sulle sospensioni attive.
Un genio a cui dobbiamo anche la creazione di alcune delle più belle auto della storia, come la Elan e la Esprit, dei veri capolavori su ruote in cui la ricetta ‘più leggerezza uguale più velocità’ arriva ad un livello sublime.
Dicono che non sia mai morto e che semplicemente la sua dipartita nel 1982 fosse solo un bluff per eludere il fisco di Sua Maestà.
Stupide illazioni, che sporcano il nome di una grande genio dell’automotive.
Di lui non dimenticheremo mai il gesto, tanto simpatico quanto teatrale, di gettare il cappello in aria ogni qualvolta una delle sue vetture tagliava per prima il traguardo.
Il suo spirito vive ancora nella Lotus odierne, alla cui guida troviamo il Dna delle antenate che hanno trionfato sui circuiti di tutto il mondo.
Colin Chapman, l’uomo che può essere tranquillamente definito ‘Il Ferrari d’Inghilterra’.
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