Fiat Panda 4×4, 40 anni di Cross

Fiat Panda 4×4, 40 anni di Cross
In #guidaallecuriosità di Galdieri

Era giugno del 1983 quando la geniale utilitaria disegnata da Giorgetto Giugiaro si avventurò per la prima volta in fuoristrada, sfoggiando doti di motricità e resistenza alla fatica solitamente appannaggio di veicoli ben più grandi e “specializzati”.
L’auto, leggerissima (740 kg a vuoto) e straordinariamente agile, era spinta dallo stesso motore a quattro cilindri in linea da 965 cc dell’Autobianchi A112. Il merito di riuscire ad andare dappertutto era anche del robusto sistema di trazione integrale inseribile prodotto dall’austriaca Steyr-Puch, che alla casa torinese forniva la trasmissione completa: frizione, scatola del cambio, albero di trasmissione (diviso in tre parti) ed assale posteriore con differenziale e freni. Priva di un vero riduttore, la Panda 4×4 vantava una caratteristica unica: il cosiddetto “primino”, ovvero un rapporto della prima marcia sufficientemente corto da consentirle di superare con una certa disinvoltura anche le pendenze più difficili.

La Panda 4×4 divenne presto un’icona polarizzante di semplicità costruttiva e del genio italico.
Nel settembre 1985 la Fiat lanciò una serie limitata speciale della sua baby-fuoristrada: prodotta in soli 5.000 esemplari, presentava lievi modifiche nell’allestimento interno (che rimane comunque piuttosto spartano, in accordo con la vocazione off-road del mezzo) e fuori si riconosceva a colpo d’occhio per i fari di profondità supplementari, il portapacchi e le strisce decorative sulle fiancate.

Dal 1991 le versioni 4×4 erano immediatamente riconoscibili per la grande scritta “Panda 4×4” impressa direttamente sul portellone in lamiera e beneficiavano di un corposo rinnovamento anche a livello meccanico. Sotto il cofano debuttava il più leggero, avanzato ed efficiente motore FIRE (Fully Integrated Robotized Engine). Le versioni “base” e “S” della Panda 4×4 sono affiancate dalla più sfiziose Val d’Isère (riservata al mercato francese), Trekking e Country Club.
Presentata nel 2004, la Fiat Panda 4×4 di seconda generazione poggia sempre su un pianale irrobustito e per offrire una maggior motricità sui fondi più “difficili” si affidava ad un sistema di trazione integrale permanente, completamente meccanico e dotato di giunto viscoso.

Nel 2005 il brand torinese sostituisce la sigla 4×4 con “Cross” e viene presentata al Motor Show di Bologna.
In vendita dal 2012, l’ultima generazione della Panda 4×4 (più alta da terra per esaltare le doti di grande arrampicatrice e l’agilità in off-road) prosegue la tradizione delle piccole fuoristrada Fiat. Il sistema di trazione integrale, del tipo permanente, è gestito elettronicamente ed è dotato di un differenziale autobloccante elettronico: denominato ELD (Electronic Locking Differential), consente di ripartire la forza motrice tra le ruote dello stesso asse nel momento in cui una o entrambe cominciano a perdere aderenza. Apprezzatissima dal pubblico e dalla critica, viene premiata dalla testata britannica Top Gear come miglior suv dell’anno. E’ uscita dalla produzione nel 2022. Avrà un’erede?


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