Toyota 2000 GT, l’affascinante supercar giapponese
Classe 1965, la Toyota 2000 GT venne prodotta solo in 351 esemplari (di cui 72 con guida a sinistra), ma era in grado di competere con le migliori coupé sportive.
Responsabile del progetto Shoichi Saito, che la presentò al Tokyo Motor Show: una linea mozzafiato e proporzioni perfette per la sofisticata vettura giapponese da due posti.
Emozionante da guidare ed all’avanguardia per l’epoca, dal sound morbido ed avvolgente come solo la sei cilindri sa fare, fu il riscatto di Toyota nei confronti dei competitor europei ed americani.
Motore anteriore e trazione posteriore, sospensioni indipendenti che lavoravano bene anche per il peso ridotto, freni a disco sulle quattro ruote, differenziale autobloccante, carrozzeria in alluminio, cerchi in magnesio, cofano lungo, posteriore a goccia tra le principali caratteristiche.
Interessante il telaio con struttura a forma di X, con il motore tra le ‘forche’ anteriori della X, il differenziali fra quelle posteriori ed il guidatore posto nell’incavo laterale vicino al tunnel della trasmissione.
Nella parte anteriore, i due grandi fari rivestiti in plexiglass sono alloggiati su entrambi i lati della griglia centrale a forma di T, con un discreto paraurti cromato a proteggere gli angoli del muso sagomato.
Gli eleganti sedili sportivi in pelle a coste erano abbinati ad un lussuoso volante a tre razze, a un pomello del cambio e a un cruscotto rivestiti di palissandro impiallacciato.
Le prestazioni erano di prima classe: il motore da 150 CV, 2 litri e 6 cilindri in linea era in grado di portare la 2000GT ad una velocità massima di 220 km/h, mentre per passare da 0 a 100 km/h erano necessari solo 8,6 secondi. Numeri da far invidia a molte auto moderne.
Nel 1966 cinque piloti al circuito di Yatabe (ovale di 5,5 km), in due turni di due ore e mezzo ciascuno, guidarono per 72 ore di seguito la 2000 GT ad oltre 205 km/h stabilendo 3 record mondiali e 10 internazionali. L’auto ha inoltre ottenuto un notevole successo nelle gare tenute negli Stati Uniti ed in Giappone, in particolare la 24 ore di Fuji del 1967.
A renderla famosa fu il suo ruolo da protagonista al fianco di Sean Connery nel film del 1967 “Agente 007 – Si vive solo due volte”,
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