Subaru Impreza, 30 anni di pura potenza
Subaru Impreza, berlina compatta prodotta dalla giapponese Subaru dal 1992, fu progettata con un occhio di riguardo al mondo delle competizioni rallistiche per sostituire la più grande e pesante Subaru Legacy nel campionato WRC (categoria che, al tempo, rappresentava la serie “regina” del rally mondiale).
L’architettura meccanica di base è quella usuale di casa Subaru: motore boxer longitudinale e trazione integrale permanente, sospensioni anteriori MacPherson e posteriori a quadrilatero deformabile. Queste soluzioni le permettono di avere una disposizione simmetrica degli organi meccanici ed un baricentro molto basso.
Questo si traduce in minori rollio, “torque steering”, vibrazioni da parte del motore (il quale non necessita di un contralbero di bilanciamento).Era disponibile in tre varianti di carrozzeria: berlina a 3 volumi e 4 porte, station wagon (commercialmente denominata Sport Wagon) e coupé (non importata in Italia).
La Subaru Impreza 555 (così chiamata in omaggio alla sponsorizzazione) rappresentava un enorme salto di qualità rispetto alla Legacy già a partire dalla scheda tecnica: questa infatti vantava circa 20 CV in più dell’antenata, aveva uno dei primi motori in alluminio, migliore tenuta di strada e bilanciamento dei pesi, nuove sospensioni, una scocca più leggera e dimensioni ridotte. L’esordio dell’Impreza nel mondo dei rally avvenne nel 1993 in Finlandia con Ari Vatanen e Markku Alén come piloti.Nel 1994 la competitività dimostrata dalla vettura attirò un campione come Carlos Sainz, che fu affiancato a Colin McRae ed arrivò la prima vittoria nell’Acropolis Rally.
Il pilota spagnolo disputò una grande stagione perdendo il titolo soltanto all’ultima gara dopo un gran duello con la Toyota di Didier Auriol. In quella stagione le vittorie totali della Subaru furono 3 (Grecia, Nuova Zelanda ed Inghilterra).Nel 1995 vennero riconfermati McRae e Sainz, mentre una terza vettura venne schierata per Richard Burns nelle gare sterrate e per Piero Liatti in quelle su asfalto. La stagione fu entusiasmante ed entrambi i piloti di punta lottarono per il mondiale, ottenendo complessivamente 5 vittoria (tre di Sainz e due di McRae).
Il titolo fu vinto proprio da Colin McRae che sconfisse in volata Sainz all’ultima gara. Subaru vinse a fine stagione il suo primo titolo costruttori. La stagione successiva Sainz passò alla Ford, mentre in Subaru, a sostegno di McRae vennero scelti lo svedese Kenneth Eriksson e Piero Liatti.
McRae ottenne 3 vittorie che però, con altrettanti incidenti, non bastarono a conquistare in titolo, che venne vinto da Tommi Makinen su Mitsubishi. Questo non impedì però a Subaru di vincere il secondo titolo costruttori consecutivo.
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