Jim Clark, lo Scozzese Volante.
Jim Clark avrebbe potuto scegliere l’esistenza agiata del proprietario terriero .Un giorno prova una Porsche e decide che vuole correre in auto. All’inizio si diletta nelle formule minori e nella categoria sport, dove ottiene brillanti successi guidando Lotus e Jaguar.
Nel 1960 un signore chiamato Colin Chapman lo nota e lo mette sotto contratto per pilotare la Lotus in Formula 1: sarà l’inizio della leggenda.
Con la vettura di Hethel lo scozzese perfezionerà la sua tecnica di guida, diventando il Re delle Pole position e delle rimonte impossibili, come a Monza nel 1967, dove, dopo aver perso terreno a causa di una foratura, riesce a rimontare arrivando a ridosso dei primi e chiudendo con uno strabiliante terzo posto.
Due titoli mondiali vinti (1962 e 1965), uno splendido secondo posto alla 500 miglia di Indianapolis ed un campionato inglese turismo al volante della Ford Cortina Lotus: Clark sapeva tirare fuori il meglio da ogni tipo di auto e solo per colpa di una foratura morì mentre correva una gara di Formula 2 ad Hockenheim.
Un lutto terribile per tutti gli appassionati che ne apprezzavano la guida pulita, ma sempre al limite e la correttezza in pista e fuori. Non doveva finire così, ma le corse sono imprevedibili. La curva in cui perse la vita nel 1968 gli fu intitolata ed oggi è presente anche un robusto guard- rail che probabilmente avrebbe potuto salvarlo. Un maestro della velocità, uno dei più grandi driver della storia assieme a Senna, Fangio, Hamilton e Schumacher.
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