Ungheria 1997, l’impresa di Damon Hill
Damon Hill storia di un ex campione.
La velocità è questione di dettagli, soprattutto in Formula 1 dove anche solo un decimo di secondo può fare la differenza.
Ungheria 1997, all’Hungaroring fa un caldo degno del deserto del Sahara e non sta in piedi nemmeno un cammello.
Tutti sono in affanno con le gomme che, dopo cinque giri, diventano delle Big Bubble.
I problemi agli pneumatici non toccano però i team che montano le coperture giapponesi ‘Bridgestone’ che soffrono meno il degrado rispetto alle Goodyear.
Di questa situazione è lesto ad approfittarne Damon Hill che, in prova, porta la sua Arrows Yamaha in seconda fila.
In gara scatta come spinto da una molla e supera, come se fossero fermi, sia Villeneuve su Williams sia Schumacher su Ferrari.
Le Bridgestone trasformano la Arrows Yamaha, uno scherzo meccanico (così la definiscono nel paddock) in un missile e Damon Hill, sfruttando la sua esperienza e bravura, arriva ad avere 35 secondi di vantaggio su Jacques Villeneuve.
Purtroppo, ad un giro dalla fine, il cambio si rompe e si blocca in terza.
Damon Hill è superato dalla Williams del suo ex compagno di squadra Jacques Villeneuve, che coglie una vittoria ormai inaspettata. Così va nelle corse e, quando stai per assaporare il divino gusto del trionfo, ti ritrovi in mano solo con un po’ di polvere di stelle.
A Damon Hill va comunque il merito di un’impresa magistrale, perché l’Arrows non era un’auto da podio né tantomeno da vittoria.
Onore quindi a questo distinto signore inglese ed agli attributi mostrati in quel caldo pomeriggio ungherese del 1997.
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