“Il laureato”: Alfa Romeo Duetto – #galdierirentracconta
“Il laureato”: Alfa Romeo Duetto
“Signora Robinson sta tentando di sedurmi?” I più esperti avranno già capito che stiamo parlando di una pellicola cult:”Il laureato”.
La pellicola in cui un brillantissimo Dustin Hoffman vive il più antico dei dilemmi: la mamma attempata ma ancora molto affascinante o la giovane figlia?
Nel dubbio, avrebbe potuto sceglierle entrambe ma alla fine trionfa l’amore e il giovane Benjamin sceglie la coetanea dopo una rocambolesca corsa verso la chiesa per evitare che sposasse un altro.
Il film fece scalpore per la storia considerata non proprio ortodossa.
Alla fine degli anni ’60, si respirava negli Stati Uniti aria di cambiamento e l’Alfa Romeo Duetto era l’auto giusta per accompagnare Hoffman per le assolate strade di Beverly Hills.
L’Alfa Romeo Duetto:la spider più sexy dello schermo
Sexy nel suo design, made in Italy, firmata da Pininfarina con prestazioni molto superiori alle dirette concorrenti di fabbricazione inglese o tedesca.
In poche parole, era quanto di più vicino ad una Ferrari o ad una Maserati si potesse acquistare senza ipotecarsi un rene, con il vantaggio di essere meno mainstream rispetto a tante altre sportive europee.
Con “Il laureato”, la popolarità del marchio Alfa aumentò notevolmente negli Usa e non è un caso che l’Alfa Romeo”Duetto” sia stata una delle Alfa Romeo più vendute in nord America.
Insieme alla 75 e all’ammiraglia 164 fu una delle ultime ad essere importate prima che Fiat decidesse, all’inizio degli anni ’90, di abbandonare il mercato statunitense.
Le ultime “Duetto” destinate al mercato americano erano il massimo che si potesse desiderare essendo più accessoriate di quelle per il mercato europeo: clima e interni in pelle di serie per le versioni quadrifoglio verde, equipaggiate di catalizzatore a tre vie e motore alimentato a benzina senza piombo.
Chi ha visto il film ricorda sicuramente che alla fine la Duetto si ferma senza benzina, cose che possono succedere se corri come un matto per evitare che la donna che ami sposi un altro!
Sarebbe stato utile ricordare che un’auto italiana con carburatori Webber, beve peggio di un operaio di Manchester il venerdì sera ma questo è solo un dettaglio.
A Los Angeles, negli anni ’60, tutto sembrava possibile e il lieto fine del film lo dimostra.
Tutti noi dovremmo recuperare un po di quello spirito per rendere le nostre giornate migliori.
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