“Non ci resta che piangere” – #noileggiamo
“Non ci resta che piangere”: Ritmo Cabrio
L’auto protagonista del famoso film “Non ci resta che piangere” è la Ritmo Cabrio di casa Fiat, una delle auto più vendute in Italia negli anni ’80.
Un’auto dalle linee simpatiche, ottime finiture e motore brioso.
Se volevi far colpo sulla ragazza conosciuta al lido o far bella figura al bar con gli amici, senza farti un mutuo, la Ritmo Cabrio era l’auto perfetta.
Se poi, aveva anche il potere di viaggiare nel tempo, meglio ancora.
È probabile che la casa produttrice -Fiat – abbia installato questo particolare optional, su alcuni veicoli, all’insaputa dei proprietari stessi.
Scopriamo cosa accade ai protagonisti del film “Non ci resta che piangere”.
“Non ci resta che piangere”: un viaggio nel tempo
I due protagonisti, Massimo Troisi e Roberto Benigni, viaggiando e chiacchierando a lungo per le strade della Toscana, a bordo di una Fiat Ritmo Cabrio, si ritrovano catapultati in un’altra epoca.
Precisamente, dopo essersi persi e dopo aver imboccato stradine sconosciute finiscono a Frittole, un borgo immaginario del 1492 collocato in Toscana.
Dopo l’angoscia e la paura iniziale che genera situazioni comiche, i due amici hanno una missione da compiere, ossia, impedire a Cristoforo Colombo di scoprire l’America.
L’intento satirico e critico non può sfuggire ai più attenti e ci fa riflettere su come il nostro cinema sapeva veicolare messaggi di un certo spessore attraverso la leggerezza di una comicità mai stupida, anzi, in alcuni casi anche geniale. L’era del “cinepanettone” era lungi dal venire.
E se qualcuno, oggi, decidesse di rimontare sulle vetture del lingotto di nuovo l’optional “viaggio del tempo”?
Non preoccupatevi , se dovesse accadere saremo i primi a farvelo sapere!
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