Lancia Beta Montecarlo, Lancia per caso.

Caso strano quello della “Lancia Beta Montecarlo“: doveva nascere come Fiat x1/8 ed essere dotata di un potente motore v6, messo in posizione posteriore/trasversale.
Avrebbe dovuto affiancare e poi sostituire la “124 Sport Coupé”, che, all’inizio degli anni Settanta, cominciava già a sembrare molto datata.

La crisi petrolifera e la minore richiesta di vetture sportive spinsero i vertici del Lingotto, alla fine, a cedere il progetto a Lancia, che non aveva in gamma, in quel momento, una ‘coupé’ pura in configurazione 2+2.
I tecnici Lancia prendono così in mano la X1/8 realizzata da Pininfarina e, dopo averci lavorato alacremente, creano la nuova vettura che prenderà il nome di Lancia ’Beta Montecarlo’.

La ‘Montecarlo’ non ha nulla in comune con la Beta standard e fa largo uso di componenti Fiat a partire dal motore, che è il classico 2.0 Lampredi.
I progettisti di Chivasso, però, modificano il layout delle sospensioni che divengono Macpherson ed il cambio, ora a cinque marce.

La Lancia Beta Montecarlo sbarca in America

La parentela con la 124 viene ulteriormente attenuata con saggi tocchi estetici che rendono la Montecarlo un’auto di eccelsa classe, con la possibilità di ordinarla con colori metallizzati specifici e sceglierla in configurazione ‘Targa’ con capote in tela rimovibile manualmente.
La Beta ‘Montecarlo’ sbarca anche in America: il suo motore, a causa delle norme per l’inquinamento, diviene di 1.8 cc con soli 81 cv.
La seconda serie debutta nel 1979 ed è ancora piu’ ‘Lancia’, con i bellissimi cerchi in lega uguali a quelli della ‘Beta Coupe’, interni con nuovi tessuti e montanti posteriori della carrozzeria vetrati.

Un’auto da signori la ‘Montecarlo’, che non si poteva immaginare con un marchio diverso da quello ‘Lancia’, sinonimo di stile e tecnica raffinata.
Una sportiva per veri Lancisti , che non avrebbero mai guidato una Alfa Gtv o una Alfasud sprint.
Questo perché le Alfa sono vistose ed oltremodo rombanti, essenza del respiro del Mediterraneo, mentre invece le Lancia sono specchio dell’eleganza sabauda che fa delle bellezza ‘pura’ il suo tratto più distintivo che possiamo ulteriormente riconoscere anche nelle architetture del centro di Torino.
Anche oggi, se volete distinguervi con un’auto d’epoca, procuratevi una ‘Beta Montecarlo’

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