Lancia Esagamma, l’ultimo camion prodotto dalla Lancia
Lancia è sempre stato un brand innovativo nella progettazione ed anche il settore ‘veicoli industriali’ non faceva differenza.
Nel 1962 l’Esatau B, camion di punta, sente ormai il peso degli anni e va pensionato.
Il nuovo mezzo che prende il suo posto, l’Esagamma, è altamente innovativo e porta in dote una ricercatezza tecnologica raramente riscontrata nel mondo degli automezzi pesanti.
Partiamo dal motore, un gioiello alimentato a gasolio dotato di sei cilindri in linea, monoblocco in lega leggera e cambio a 10 marce con riduttori.
Un propulsore potente, leggero e poco assetato di carburante che permette al camion di Chivasso prestazioni e percorrenze record.
La cabina di guida, molto ben rifinita, era una evoluzione di quella dell’ultimo “Esatau”, quindi in posizione avanzata a tutto vantaggio dello sfruttamento degli spazi interni.
Molto facile ricavare, nel retro, una cuccetta fondamentale per il riposo degli autisti durante i lunghi viaggi.
Altra chicca di Esagamma era la portata fino a 19 quintali, ancora poco diffusa sui competitors italiani ed europei.
L’affidabilità meccanica, unita all’enorme fruibilità del suo sei cilindri, lo fece diventare il preferito di molti allestitori che si cimentarono sulla sua ottima base costruendo gru, autobotti e betoniere.
Svariati furono gli impieghi come autobus di linea, tra cui è doveroso menzionare il ‘718’ costruito dalla ‘OM’ per anni utilizzato soprattutto dalla ATM di Milano.
I consumi bassi del motore e le guida molto più leggera rispetto ad altri camion rendevano “Esagamma” l’ideale punto di partenza per ogni ‘Bus’ sia di linea o Granturismo.
L’acquisizione da parte della ‘Fiat’ del marchio Lancia nel 1969 portò alla chiusura dello stabilimento di Bolzano dove venivano prodotti i ‘Truck’ della Lancia.
Una scelta dettata dai costi elevati di produzione per mezzi ‘troppo raffinati’ per essere destinati al mondo dell’autotrasporto.
A Torino puntano ad inglobare tutto, compresa la ‘OM’, nella galassia Iveco.
La produzione cessa ufficialmente nel 1972, con l’ultimo esemplare (un 4 assi) venduto ed immatricolato nel 1978.
Un ottimo esempio di ingegneria Esagamma, riprova che qualità ed innovazione vanno applicate anche ai mezzi ‘pesanti’.
Anche se il marchio ‘Lancia Veicoli Industriali’ scomparve, il ‘Know-How’ non andò perso dato che le caratteristiche di affidabilità, qualità ed innovazione furono capisaldi della produzione ‘IVECO’ per molti anni a venire nonostante la maggiore attenzione ai costi da parte dei ragionieri di Fiat Auto.
L’inossidabile ‘Turbostar’ degli anni ‘80 ed i più recenti ‘Eurostar’ e ‘Stralis’ ne sono una testimonianza evidente ed ancora, in molti casi, marciante.
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