Lancia Gamma Berlina, fastback all’italiana

Quando si parla di Lancia ‘Gamma’ immediatamente si pensa alla fascinosa coupè disegnata da Pininfarina, tanto bella quanto  fragile.
In realtà la Lancia ‘Gamma’, prima di essere una lussuosa due porte, era una elegante ammiraglia, la cui genesi fu non poco travagliata.
Per capire la sua storia dobbiamo riavvolgere il nastro fino al 1972, anno in cui Fiat e Citroen si alleano per uno studio condiviso che avrebbe dovuto dare vita alle ‘Berlinone’ marchiate Citroen e, appunto, Lancia.

Questa partnership Italo-Francese non va però a buon fine e l’accordo è già cosa finita a metà 1973.
Ora ad occuparsi della ‘Gamma’ ci sono solo i tecnici Lancia, che sono costretti a rivedere completamente il progetto.
Si parte dalle sospensioni e si opta per un convenzionale schema Mcpherson anteriore e posteriore in luogo  dei complessi sistemi idropneumatici previsti all’inizio.
I motori sono invece i silenziosi quattro cilindri boxer della Flavia, con cilindrata 2.0 da 120 cv e 2.5 da 140 cv.
La linea è opera di Pininfarina che crea un ‘layout’ Fastback con portellone e coda molto spiovente.
Come la Rover 3500 SD1 la ‘Gamma’ sembra una grossa coupé con 4 porte ed un bagagliaio immenso.
Purtroppo, traducendo il progetto dal foglio di disegno alla strada, subito ci si accorge che l’idea  tipicamente Lancia di ‘Gran Turismo’ è blanda se non totalmente persa.

Questo non vuol dire che la nuova vettura sia un’auto ‘scialba’, ma il passo troppo lungo ed il peso non proprio ‘piuma’ la rendono poco agile nelle curve e l’esperienza di guida ne esce alquanto mortificata.
Gli interni sono poi troppo semplici e distanti anni luce dalle precedenti creazioni di Borgo S. Paolo.
Anche i motori, pur essendo molto silenziosi, non hanno la ‘cattiveria’ necessaria a reggere il confronto con la concorrenza interna di Alfa Romeo e delle straniere marchiate Bmw, Rover e Saab.
‘Gamma’ può essere un’alternativa alla ‘Citroen Cx’, ma chi comprava una Citroen negli anni Settanta difficilmente comprava altro.
Discorso analogo per chi comprava Mercedes.
Nemmeno i Lancisti accolgono il nuovo prodotto in maniera positiva poiché, oltre alle scarse doti dinamiche, ci si mette il design troppo all’avanguardia per un pubblico abituato all’austera linearità delle Lancia ‘2000’ e ‘Flavia’.
A sfavore della ‘Gamma’ ci si mette anche la scarsa affidabilità meccanica, che l’accomuna, nella sorte, alla  più fascinosa coupé: entrambe si rompevano con grande facilità.

Se il mercato è giudice impietoso, ragionando in maniera ‘diacronica’ possiamo dire che i tecnici Lancia furono coraggiosi, proponendo un’auto molto avanzata che univa in unico progetto motore ‘Boxer’, trazione anteriore ed avveniristica carrozzeria ‘Fastback’.
Elementi che troviamo oggi in molte proposte dei tanto desiderati marchi teutonici.
Aldilà di ogni considerazione tecnica  o commerciale, una cosa deve essere detta: la ‘Gamma’ era un gran bell’oggetto che riusciva ad interpretare in maniera molto raffinata il concetto di modernità hi-tech che cominciava a farsi spazio in tutti i settori industriali proprio a partire dagli anni Settanta.
Auto controversa, criticata, poco amata, già finita nel dimenticatoio nel  1984, dopo solo 9 anni di commercializzazione e pochissimi esemplari venduti.
Il suo spirito ‘avanguardista‘ sembra però destinato a reincarnarsi in quella che, secondo Stellantis, sarà l’ammiraglia Lancia del futuro.
Totalmente elettrica e con molti richiami alla Lancia ‘Gamma’ che debuttava nel 1975.
Sarà la volta buona?

Siamo appassionati di auto come te e abbiamo creato un vero e proprio contenitore di emozioni. Un luogo dove respirare una passione comune, quella per le auto di un tempo che fu.

Una community nata dagli avvincenti aneddoti di #GaldierirentRacconta dove i vostri racconti, video, foto prendono vita e diventano propulsori di ricordi di vissuti personali.

Ti aspettiamo per emozionarci insieme, segui il nostro gruppo Facebook!