Lancia Thema, il must have del decennio 1984-1994
Se dovessimo creare un’istantanea volta ad immortalare il benessere italiano dei primi anni Novanta, potremmo immaginare una elegante coppia che cammina mano nella mano, lui con montone e telefono cellulare Motorola ETACS, lei con pelliccia di visone, entrambi che si avviano verso una Lancia Thema, argento o blu metallizzato, che viene aperta sbloccando con un click l’immancabile antifurto GT- AUTO ALARM, il primo ad avere anche i moduli per specchietti ed alza vetri.
Se eri benestante a cavallo fra gli anni ‘80 e ‘90, non esisteva auto migliore della Thema per mostrarlo.
Elegante, ben disegnata, opulenta senza eccedere, con un marchio che in quegli anni non aveva nulla da invidiare ai Tedeschi, era la scelta perfetta per portare in giro la famiglia nel week end esibendola fieri per le vie del centro e divertirsi durante la settimana in autostrada grazie ai motori brillanti ed alla superba tenuta di strada.
Nata nel 1984 per sostituire l’incompresa Lancia ‘Gamma’, condivideva l’innovativo pianale ‘Tipo 4’ con Fiat Croma ed Alfa 164, dalle quali si distingueva per una maggiore classe e ricercatezza.
La nuova berlina torinese (era assemblata a Mirafiori) poteva essere ordinata con interni in pelle ‘Poltrona Frau’ e montava di serie sull’allestimento LX gli esclusivi sedili rivestiti in alcantara.
La ‘Thema’ fu anche una delle prime ad offrire come optional l’innovativo climatizzatore elettronico sviluppato da Veglia Borletti e Bosch che permetteva di impostare, manualmente o in automatico, la temperatura dell’abitacolo e la potenza del flusso d’aria.
Sul fronte dei motori avevamo i 2.0 4 cilindri bialbero Lampredi sia aspirato, con 120 cv, sia turbo con 165cv.
C’era anche un sei cilindri 2.8 Prv (motore progettato da Peugeot, Renault e Volvo), gradevole, ma poco brillante.
La gamma si arricchì nel 1986 con la versione Station Wagon, se vogliamo ancora più esclusiva della berlina, che contribuì a rendere anche in Italia le ‘station’ veicoli alla moda.
Nel 1988 arriva il primo restyling che porta nuovi gruppi ottici anteriori, nuove modanature in legno su porte e plancia ed un 2.0 Turbo strettamente imparentato con quello della Delta integrale, dotato di 181 cv che spinge agevolmente oltre i 220 km/h.
La ‘turbo’ si consacra come ‘definitiva’ divoratrice autostradale di auto ben più blasonate e costose: facile bersi con un solo tocco di acceleratore una Jaguar XJ6 o una Mercedes 200 E.
Il canto del cigno arriva con la terza serie, presentata nel 1992, che porta in dote nuovi paraurti che possono assorbire senza problemi colpi fino ad 8 km/h ed un impianto elettrico migliorato grazie alla tecnologia ‘secondary look’ che, finalmente, eliminava i falsi contatti che avevano afflitto le versioni precedenti.
L’allestimento LX è poi pura poesia, con interni mutuati dalla sportiva ‘Thema Ferrari 8.32’ che prevedono cruscotto in radica con indicatori circolari che faranno la gioia degli appassionati più esigenti, interni in pelle Frau e tettuccio apribile.
Un master pièce del lusso made in Italy.
Verrà sostituita nel 1994 dalla ‘K’ che non avrà la stessa carica innovativa e lo stesso successo.
La ‘Thema’ è quindi a buon diritto l’ultima, vera, grande ammiraglia Lancia. Il resto è storia.
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