Fiat Ritmo Cabrio, bella e scoperta

Nonostante l’indole di costruttore generalista in FIAT hanno sempre fatto anche auto di nicchia.
Oltre alle coupé, anche le Cabrio sono una delle specialità della casa del Lingotto.
La 1400 Trasformabile degli anni Cinquanta era stata un enorme successo commerciale, ma non aveva mai avuto una reale erede.

Il lancio della Fiat Ritmo Cabrio alla fine degli anni Settanta, unito al rinnovato interesse del pubblico verso le ‘scoperte’ classiche dotate di un vero baule e di quattro posti comodi, spingono i vertici del colosso torinese  a proporre una versione ‘en plen air’ della nuova media.
A realizzare l’opera ci pensa Bertone che, sulla base di un pianale Ritmo rinforzato, crea una elegante cabriolet dotata di robusta capote in tela.
Se la berlina è un’auto per ‘tutti’, la ‘Cabrio’, per prezzo e ricercatezza stilistica, è un’auto da intenditori.
La cura Bertone porta in dote interni più lussuosi, posti posteriori ridisegnati ed infinite possibilità di personalizzazione.
Nel cofano trovano posto solo i motori più potenti e l’entry level della gamma è la briosa 1.5.

Con la seconda serie la percezione di lusso ed esclusività viene ulteriormente accentuata grazie a versioni speciali come la ‘Palinuro’, dotata di cerchi e colori specifici, che diventa quasi immediatamente un ‘must have’ da sfoggiare sulle strade delle località balneari più in voga.
La ‘Supercabrio‘ del 1985 accontenterà, invece, i più sportivi con un bel motore da 105 cv, che, oltre ad avere grinta e fame di giri, era molto accattivante dal punto di vista sonoro quando lo si tirava al limite, offrendo a guidatore e passeggeri una ‘drive experience’ di altissimo livello.
Un’auto dallo spiccato temperamento ‘latino’ che finì di essere prodotta nel 1988, non lasciando alcun modello a sostituirla.
La Punto ‘Cabriolet’ di metà anni Novanta voleva raccogliere, in un certo senso, questo ‘spirito’, ma non aveva, purtroppo per lei, nemmeno una goccia del fascino della Ritmo