Carlos Pace, dal Brasile con furore

Carlos Pace, dal Brasile con furore
In #laformuladeigrandi di alessandro fedullo

Carlos Pace è uno dal piede pesante e riesce a farsi notare dagli ‘addetti ai lavori’ immediatamente.
La velocità innata lo porta per il 1972 al volante della March con la quale tiene un ottimo sesto posto al Gran Premio di Spagna.
La guida estrema e sempre con il coltello fra i denti gli vale un contratto con Brabham per la stagione 1974 dove lotta costantemente fra i primi.
Purtroppo in questi frangenti emergono i limiti di questo fuoriclasse brasiliano spesso troppo irruento, capace di vanificare gare stupende con banali incidenti o uscite di strada.
Nonostante tutto arriva una splendida vittoria nel 1975 davanti al suo pubblico in Brasile, che lo acclama come l’erede del mitico Emerson Fittipaldi.
Un trionfo ottenuto non solo con il ‘piede’, ma anche con la testa poiché quel giorno la pista di Interlagos è un inferno di calura mista ad umidità con gli pneumatici che si sbriciolano come grissini.

Carlo Pace parte dalla sesta posizione, ma è lesto a sopravanzare Reutemann e Fittipaldi (che parte malissimo) mettendosi in scia a Jarier che conduce la gara con autorevolezza. Non attacca subito, gestisce (stranamente…) le gomme ed il mezzo meccanico.
Ad un certo punto la Shadow del francese ha problemi di alimentazione e Carlos passa al comando.
I guai, però, sono appena iniziati perché dalle retrovie  Fittipaldi rimonta come un indemoniato, insidiando  la sua leadership.

E’ un ‘derby’ tutto brasiliano, ma Pace resisterà strenuamente, vincendo.
Quel giorno è lui il Re del Brasile, con la ‘Torcida’ infiammata dalle sue gesta.
Nel corso dell’anno andrà ancora a punti confermandosi come uno dei migliori  ‘driver’ in circolazione.

La stagione seguente purtroppo, a causa di una Brabham mai veramente competitiva, sarà avida di successi.
Parallelamente alla ‘Formula 1’ corre con le vetture ‘Sport’ dove otterrà ottimi risultati sotto le insegne del Cavallino di Maranello in coppia con l’inossidabile Arturo Merzario.
Degno di essere ricordato è il  secondo posto a Le Mans nel 1973 con la Ferrari 312 PB, dopo una serrata lotta per il primo posto con la Matra di Pescarolo.
Nel 1977 troverà la morte in un incidente aereo, condividendo un destino simile ad un altro grande del motorsport, Graham Hill.
Veloce, disinvolto, sempre gentile Carlos Pace è stato une degli emblemi della Formula 1 degli anni Settanta, una ‘stella’ che la sorte non ha voluto far splendere nel firmamento dei campioni del mondo.


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