Fiat 126 Bis, l’ultimo atto della mitica 126

Fiat 126 Bis, l’ultimo atto della mitica 126
In #Galdierirentracconta di alessandro fedullo

La Fiat ‘126’  è stata uno dei più grandi successi di Fiat, guidata quasi da tutti a cavallo tra gli anni ‘70 e ‘80.
Giovani, casalinghe, padri di famiglia: la piccola torinese era l’auto ‘popolare’ per eccellenza e, a metà anni ‘80, nonostante fosse ormai obsoleta tecnicamente, era ancora richiesta.
Molto faceva la sua linea  ‘spigolosa’, figlia dell’estro di Pio Manzù, che rendeva l’utilitaria un piccolo saggio  di design industriale.
A Mirafiori decidono così di aggiornarla dotandola di un motore più potente da 704 cm3 capace di ben 116 km/h e finalmente raffreddato ad acqua.
La nuova ‘Fiat 126’ (battezzata ‘Bis’) vanta anche nuovi paraurti avvolgenti in plastica nera, nuovi copriruota (gli stessi della Duna), interni con sedili in velluto con poggiatesta integrato.

Altra importante novità riguardante il comparto meccanico è la possibilità di utilizzare la benzina senza piombo da 95 ottani.
Il debutto è fissato per inizio 1987 e si decide di esportarla anche in Australia.
In Italia viene ben accolta dal pubblico ‘storico’ (che l’acquista per sostituire la vecchia ‘126’ comprata negli anni ‘70) e da chi aveva bisogno di un’auto low- cost.
Perché la ‘126 Bis’ costa poco, con 8 milioni te la portavi a casa.
Al prezzo di listino non elevato contribuisce il suo assemblaggio in Polonia, ad opera dalla consociata di Fiat ‘FSM’.
Molti ragazzi la sceglieranno come prima auto, continuando a far rivivere in piena fine della Prima Repubblica lo spirito degli anni Settanta.
Nel 1989 debutterà la versione ‘UP’, dotata di decals sulle fiancate che le conferiscono un aspetto più ‘sportiveggiante’.
Pratica, economica e vulnerabile solo alla ruggine, sarà soppiantata dalla più moderna ‘Cinquecento’ a fine 1991, con gli ultimi esemplari venduti ed immatricolati nel 1992.

La ‘Bis’ è l’ultimo atto della gloriosa macchinina in Europa e sui principali mercati di esportazione. La fine di un mezzo ‘iconico’ che è stata presenza fissa sulle nostre strade fino alla fine degli anni Novanta.
Se attentamente riavvolgiamo il nastro della memoria, tutti noi troveremo, di sicuro, un ricordo, anche vago, legato a questa simpatica vetturetta.


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