L’ultima gara di Ronnie Peterson

L’ultima gara di Ronnie Peterson
In #laformuladeigrandi di alessandro fedullo

Il 1978 non è un anno facile per Ronnie Peterson.
Ha accettato di guidare la vettura migliore (la Lotus 79), ma con lo status di seconda guida, con i ‘galloni’ del capitano conferiti a Mario Andretti.
L’americano è il predestinato a vincere il titolo, Ronnie il suo ‘gregario ‘ di lusso.
Chapman ha però giurato che i due avranno a disposizione lo stesso materiale e che, una volta conquistato l’iride, i due saranno liberi di lottare.
Durante tutta la stagione Peterson sembra averne di più, ma non può infastidire Andretti, impegnato nella lotta al titolo.

A Monza all’americano basta un punto per laurearsi campione ed ormai allo svedese importa tutto molto poco, poiché ha in tasca un contratto con la Mclaren.
Vuole vincere su di una pista che adora.
Le cose però si mettono male e nelle prove sfascia la sua 79.
La ‘signora in nero’, bellissima e veloce, riporta danni gravissimi.
C’è però un’auto di riserva, il ‘muletto’, ma Chapman glielo nega poiché quella vettura è destinata ad Andretti se qualcosa dovesse girare storto.
Il ‘biondo’ è così costretto a partire dal centro gruppo con un auto ‘rattoppata’, una vecchia ‘78’ con il motore recuperato dalla ‘79’ distrutta.

Già dal giro di ricognizione Ronnie Peterson si accorge che la vettura non va e sembra avere problemi di alimentazione.
Allo start la Lotus esita e, per Ronnie Peterson, è la fine poiché viene coinvolto in una violenta carambola di monoposto impazzite, innescata anche da una distratta direzione di gara che ha fatto spegnere i semafori troppo velocemente.
Morirà in ospedale, lasciando un vuoto incolmabile negli appassionati.

Colin è campione del mondo, ma è un titolo che ha un sapore amaro.
Solo pochi giorni prima i suoi ‘driver’ si divertivano a correre come matti con due vetture prese a noleggio tra le vie di Como ed ora uno dei due è morto.
Si dice che Marte risparmi i vili e tenga per sé gli eroi: con la morte di Ronnie Peterson se ne va un artista del volante, il Re dei sovrasterzi, uno dei più grandi e valorosi cavalieri del rischio.


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