Fiat Uno, storia di un successo targato Torino
Fiat Uno, un successo senza tempo. Scopriamo la sua storia.
La Fiat 127 era stata un enorme successo commerciale per la sua versatilità.
Economica nella gestione quotidiana, affidabile e con un ottimo sfruttamento degli spazi interni. La compatta del Lingotto era stata la mattatrice del mercato con tre serie e svariati milioni di esemplari prodotti.
Il suo tempo era però terminato.
All’inizio degli anni Ottanta era ormai stilisticamente superata e, soprattutto, richiamava troppo alla memoria gli anni Settanta, decennio triste che gli Italiani volevano lasciarsi alle spalle.
A Torino mettono mano così alla sostituta ed il lavoro risulta molto semplice poiché il progetto è già pronto dato che era destinato a sostituire l’A112.
Basta cambiare il nome ed il gioco è fatto: la Lancia ‘Uno’ diventa ‘Fiat Uno’.
Siamo nel 1983 e chi si aspettava una vettura simile alla 127 rimane stupito poiché la ‘ Fiat Uno’ ha un elegante design firmato da Giugiaro.
Oltre ad infinite possibilità di personalizzazione grazie a ben 15 tinte metallizzate presenti a catalogo ed una nutrita lista di optional.
Nel 1985 arriva la svolta della Fiat Uno con i nuovi motori ‘Fire’ che affiancano i classici ‘903’ ad aste e bilancieri, garantendo prestazioni e consumi che pongono la piccola Fiat al vertice del suo segmento.
Non mancano versioni speciali come la Fiat Uno ‘Turbo ie’, una vera belva indomabile e la Turbodiesel che vide la nascita nel 1986.
Esteticamente molto simile alla Fiat Uno Turbo benzina la versione a gasolio aveva un motore di 1367 cm3 dotato di turbocompressore Garrett T2 con intercooler.
La velocità dichiarata era di 168 km/h, ma i 70 cv potevano tranquillamente, grazie al peso piuma, spingere la Fiat Uno a quasi 185 km/h. La rendevano così una delle più brillanti auto a gasolio sul mercato.
Qualcuno poi andava oltre e, con qualche accorgimento, potenziava il motore. In autostrada arrivava a giocarsela con le Golf GTD.
Leggende metropolitane parlano di Fiat Uno Turbodiesel capaci di fare il classico ‘casello- casello‘ Torino – Milano in meno di 40 minuti, spendendo solo 10 mila lire di nafta.
Nel 1989 arriva un restyling che porta un nuovo frontale ed un inedita parte posteriore con portellone e gruppi ottici ispirati alla ‘Tipo’.
Lascerà la scena nel 1995 cedendo il testimone alla ‘Punto’, che sarà un altro trionfo targato Torino.
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