Innocenti Mini 1001, la “Mini Morris”

La Mini prodotta in Italia dalla Innocenti su licenza BMC fu un successo e fece conoscere al Belpaese che piccolo non significa necessariamente poco, dato che l’inglesina aveva spazio interno enorme rispetto alle dimensioni esterne e grinta da vendere.
All’inizio degli anni Settanta arriva però sul mercato una grossa minaccia, l’Autobianchi A112, molto efficiente e ben costruita.

I tecnici della casa di Lambrate, però, non si spaventano e creano nel 1973, quella che sarà la Mini italiana più venduta di sempre, la “1001”.
Quest’allestimento rappresenta una delle migliori interpretazioni delle Mini normali non Cooper.
All’interno troviamo uno sportivo volante in legno “Hellbore”, moquette, sedili in tessuto e vinile, accendisigari e spia freno a mano.
All’esterno la caratterizzazione chic continua con tappo serbatoio cromato e coppe ruota bicolore.
Per battere l’Autobianchi serviva anche ‘verve’ e così, sotto al cofano, troviamo il motore della “Cooper 1000” depotenziato a 49 cavalli  con un solo carburatore (modifica che giovava ai consumi ed all’elasticità di marcia in città).
Tutto per un prezzo di poco superiore al milione di lire.

La Mini 1001 divenne immediatamente una delle più vendute e ricercate anche sul mercato dell’usato, consegnando alla casa milanese il terzo posto nella graduatoria dei costruttori nazionali che vendevano più auto.
Scelta da giovani, donne e professionisti (come seconda auto) divenne, nel gergo di tutti i giorni, semplicemente la “Mini Morris”, questo perché i motori che venivano dall’Inghilterra recavano la scritta dello storico costruttore sulle testate.

Molte sono andate distrutte poiché passate di mano svariate volte, usate con poca attenzione sui disastrati di pavè di Roma, Milano e Napoli, città dove erano molto diffuse.
Le poche rimaste meritano di essere conservate con cura, poiché rappresentano un importante pezzo di storia dell’Italia su ruote.

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