Jonathan Palmer e Tyrrell, campioni ‘aspirati’ per il 1987

Jonathan Palmer e Tyrrell, campioni ‘aspirati’ per il 1987
In #laformuladeigrandi di Galdieri


Jonathan Palmer è un ‘medico sprint’, ama le auto, ma, al contempo, studia per laurearsi in medicina come il papà.
Con una Austin Healey preparata in maniera molto artigianale si diletta nelle gare amatoriali, ma il sogno è correre ai massimi livelli.
Nel 1981 decide di giocare il più grande degli azzardi e lascia un lavoro sicuro presso l’ospedale del Sussex per gettarsi anima e corpo nel motorsport.

Riesce a debuttare in Formula 2, dove nel 1983 vince il titolo europeo.
Williams ne intuisce le potenzialità e gli affida una monoposto di riserva per il Gran Premio d’Europa.
Seguiranno contratti con scuderie di bassa classifica come Ram e Zakspeed, fino ad arrivare al 1987, dove finalmente ha un’auto che gli permetterebbe di andare a punti e magari a podio, la Tyrrell Ford.
Quell’anno la Fia introduce il Trofeo ‘Jim Clark’ dedicato alla vetture con motore aspirato, visto l’enorme divario con le Turbo.

Jonathan e la Tyrrel risultano i migliori fra le cinque squadre che non avevano motori turbocompressi, ottenendo anche un fantastico quarto posto in Australia dopo una rimonta fatta con il coltello fra i denti.
Sono quindi campioni ‘Aspirati’, una soddisfazione enorme in una Formula 1 in cui era ormai chiaro che vinceva chi aveva più soldi e tecnologia.
Dopo la Formula 1 si dedicherà alle vetture ‘Sport’, ottenendo ottimi risultati con Porsche.
Appeso il casco al chiodo lavorò come commentatore televisivo per la ITV , regalandosi nel 2004 i circuiti di Brands Hatch, Oulton Park e Snetterton, cuori ‘pulsanti’ dell’ Inghilterra da corsa.

Oggi organizza eventi facendo rombare i motori delle vecchie glorie in passato, dando la possibilità anche a chi non era presente in quegli anni di ammirare i bolidi che hanno fatto la storia  del motorismo albionico.
Appassionato, veloce e dotato di grandissimo ‘Fair play’, Jonathan Palmer è uno degli ultimi ‘driver’  appartenenti ad un’epoca romantica delle corse, dove per essere appagati non era necessario per forza guidare per un Top Team.


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