Dedra, la media Lancia per gli anni Novanta

La fine degli anni Ottanta ed i primi anni Novanta furono un periodo di grandi cambiamenti in Italia, in molti casi anche traumatici.
In questo contesto le persone erano un po’ smarrite, con il ceto medio non poco preoccupato per il proprio avvenire.
Ci voleva una parvenza di ordine in questo caos e sicuramente in Fiat, quando concepirono l’auto destinata a sostituire la Lancia Prisma, ebbero un occhio di riguardo verso questa tumultuosa situazione socio-politica immaginando la Dedra, una delle auto più conservatrici prodotte dalla Lancia dagli anni ‘80.
La presentazione della nuova berlina di fascia media (battezzata Dedra) avviene ad aprile 1989.
Dimenticatevi la moderna eleganza della prima Delta o il lusso compassato della Prisma: Dedra ha una linea molto conservatrice, capace di sintetizzare in chiave moderna gli elementi che avevano fatto la fortuna  di modelli come la Appia o la Fulvia.

Un design fatto per piacere ai clienti storici del marchio che però non troveranno grandi innovazioni sotto al cofano, poiché la nuova auto ha una meccanica molto convenzionale.
Motore anteriore trasversale, trazione anteriore, cambio a 5 marce: Dedra era tecnicamente speculare a Fiat Tipo e Tempra.
Ben rifinito l’abitacolo, con stoffa pregiata ed inseriti in legno, dotato di un classico ‘cockpit’ con strumenti analogici Veglia -Borletti illuminati da una riposante luce ‘verde’ (richiamo anche questo alle Lancia del passato).
Un po’ di ‘pepe’ alla gamma viene dato dalla versioni 4wd e dalla 2.0 Turbo, che debuttano alla fine del 1993.
Queste ultime due ‘car line’ danno al modello l’allure che mancava, rendendolo molto richiesto anche in Francia e Germania.

Anche in Italia le vendite vanno bene e gli uomini Fiat si rendono conto di aver fatto nuovamente centro senza osare nulla né sul piano stilistico né su quello tecnico.
Si dice che la perfezione si annidi nelle cose semplici e Dedra è la riprova di tutto ciò:  sicura, elegante, vellutatamente performante con i motori Turbo: difficile fare una macchina migliore con i mezzi a disposizione.
Probabilmente non sarà mai tra le Lancia più ambite dai collezionisti, ma ha fatto la gioia di tutti coloro che l’hanno acquistata, poiché ciò che ha creato Lancia dopo (vedi Lybra e Delta) era pieno di eccessi barocchi   e ‘glitch’ qualitativi.
Dedra l’ultima vera Lancia quindi?
Nello spirito, sicuramente.

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