Alex Zanardi, bolognese di fuoco

Si sono versati fiumi d’inchiostro su Alex Zanardi, elogiando la sua forza di volontà contro le avversità che, in ogni modo, hanno tentato di piegarlo.

Noi vogliamo provare a non essere banali, pur apprezzando il coraggio di quest’uomo che non si dà mai per vinto e continua ad inseguire i propri sogni nonostante gli evidenti problemi fisici e ricordare uno dei momenti più belli.
Laguna Seca 1996, Formula Cart: Alex è il rookie dell’anno e si sta facendo notare per la sua guida da funambolo del rischio.

Alla curva Corkscrew (Cavatappi) difficilmente ci stanno due auto e Brian Herta conduce tranquillamente la gara.
L’americano non ha però fatto i conti con Zanardi, che guida la Reynard come una Delta S4 gruppo B e, proprio in quella curva, con una staccata ai limiti dell’immaginazione, lo supera conquistando gara e cuore dei tifosi d’oltreoceano.
Ci vuole fegato per una manovra del genere, oltre ad una profonda conoscenza del proprio mezzo meccanico.
E’ solo l’inizio di una leggenda, condita da vittorie spettacolari che gli frutteranno due titoli nel 1997 e 1998.
Alex diventa anche ambasciatore del ‘made in Italy’ negli Usa e molto ironicamente si presta a spot in cui cucina la pasta Barilla.

Un campione cresciuto a ragù ed emiliane, un bolognese che oggi sta correndo la sua gara più dura e difficile a causa di un incidente durante una competizione paraciclistica.
Forza Alex, siamo con te.

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