Jean Claude Andruet, il cavallo pazzo dei rally

Jean Claude Andruet, il cavallo pazzo dei rally
In #laformuladeigrandi di Galdieri


Jean Claude Andruet una vita monotona proprio non la tollera: da giovane vuole diventare campione di judo, ma per svariate  vicissitudini deve abbandonare questa disciplina che ama tantissimo.
Dal judo gli rimane la perfetta forma fisica che, unita alla passione per le auto e la velocità (altro suo pallino), lo rendono un pilota da rally imbattibile.

Si fa le ossa guidando tutti i giorni sui valichi alpini con una Renault Dauphine, che usa per fare il rappresentante.
Vendere ricambi ed accessori gli serve solo per mettere insieme il denaro necessario per comprare una Renault 8 Gordini, macchina che il francese desiderava tantissimo che, alla fine, diventerà il mezzo con cui comincerà a fare le sue prime gare.

Alla guida Jean Claude Andruet è una furia e, presto, diviene uno dei driver più quotati nell’ambiente rallystico degli anni Sessanta.
Vince diverse gare con l’Alpine e, a metà anni Settanta, arriva il contratto milionario con l’Alfa Romeo.
La GTV che nel 1975 gli viene affidata non è propriamente nata per i rally, ma comunque, grazie alla potenza ed alla tenuta di strada sopraffina, può dire la sua sui percorsi ‘asfaltati’.
Rally di Corsica, una prova che sembra calzare a pennello ad Andruet ed alla sua Alfa. Jean Claude vuole vincere a tutti i costi e così comincia a provare a fari spenti scatenando l’ira e lo sgomento degli organizzatori.
Una delegazione di team manager e piloti gli va a parlare chiedendogli il perché di tale follia.
La risposta farà rimanere tutti sbigottiti:

Se riesco ad essere veloce a fari spenti, figuriamoci di giorno o a fare accesi cosa posso fare.

Tutto ciò  viene riferito con tono fra il serio ed il faceto, al punto che qualcuno comincia a pensare ad uno scherzo.
Invece tutto era tranne che una burla e, in tanti, vedranno sfrecciare durante le ricognizioni una GTV rossa a velocità inaudita con i fari spenti.

Il rally non lo vincerà a causa di un problema tecnico, ma poco importa poiché da quel giorno Jean Claude Andruet diventerà per tutti ‘Cavallo pazzo‘, il più folle tra i piloti da rally.
Veloce, incosciente ed ingenuo come un bambino mai cresciuto, con un carattere molto fragile: questo era Andruet, un uomo tanto istintivo quanto genuino, simbolo di un automobilismo fondato sul coraggio ed il  piede pesante.
‘Cavallo Pazzo’ rimarrà per sempre una leggenda, un epico cavaliere della velocità massima.


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