Lancia Prisma, la sorella compassata della Delta.

Condividere il listino con la Delta non era un’impresa facile per nessuna delle Lancia presenti in gamma a metà anni Ottanta.
La linea stilosa firmata da Giugiaro, che sembrava tracciata a misura di Yuppies, ed i successi nelle competizioni creavano un ‘allure’ difficilmente replicabile dalle altre proposte presenti sul mercato.

La Lancia Prisma, uscita nel 1984, deve prima di tutto confrontarsi con questa scomoda parente e viene etichettata dai meno competenti come una ‘Delta con la coda, fatta per gli anziani che guidano con il borsalino.
In realtà la nuova Sedan ha un carattere ben definito e delle sue peculiarità che vanno oltre la classica carrozzeria a quattroporte.

Partiamo dal cruscotto con design inedito, fino ad arrivare alla selleria che è fatta con tessuti di foggia molto più pregiata rispetto alla Delta.
Dal punto di vista dinamico la ‘Prisma’ ha una vocazione da stradista, con grande attenzione al comfort ed ai consumi.
E’ la prima a portare al debutto nella storia Lancia un motore a gasolio, l’instancabile 1.9 Fiat.
Nel 1985 debutterà la ‘Prisma Turbodiesel S’ dotata di turbocompressore ed intercooler, capace di farle superare i 170 km/h.

Al vertice della gamma si posizionerà invece la 2.0 i.e. a trazione integrale, disponibile anche con vernice bicolore.
La ‘trazione‘ era garantita da un sistema sviluppato dalla Steyr Puch formato da tre differenziali, con il centrale autobloccante accoppiato ad un giunto viscoso di tipo Ferguson.
Il differenziale posteriore era bloccabile manualmente premendo un tasto sul cruscotto.

La versione 4WD sarà uno dei veicoli più esclusivi della sua epoca, capace di esprimere in una sola ‘auto’ tutti i capisaldi della tradizione Lancia: sicurezza, velocità e lusso discreto.
Comprare una Prisma 4X4, scegliendola nella ricercata colorazione platino e marrone, era garanzia di un figurone anche al cospetto di auto ben più costose.

Un’auto molto sottovalutata, figlia della migliore ingegneria made in Italy, capace di dare il meglio in qualsiasi configurazione venisse scelta.
La ‘Prisma’ era costruita con intelligenza ed esperienza da chi aveva fatto scuola nell’automotive e continuava a farlo.

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