Saab 900 Turbo, adrenalinica svedese.

Il turbocompressore è uno strumento magico usato per trasformare le prestazioni di un’auto in qualcosa di molto entusiasmante.
Negli anni Settanta cominciò la Bmw con la sua 2002 Turbo, un’auto che sprigionava cattiveria una volta che la turbina andava a regime.

Dopo Bmw, un altro costruttore decide di vitaminizzare le sue auto con il Turbo, la Saab.
La prima, nel 1979, a portare a battesimo questo motore è la 900, che sviluppa 145 cv grazie al suo due litri di lontane origini Triumph, pompato dal turbocompressore.

La potenza è scaricata sulle ruote anteriori e l’alimentazione è affidata ad un sofisticato impianto di iniezione meccanica sostituito poi, nel 1983, da un più moderno sistema ad iniezione elettronica.
In quella occasione viene anche aggiunto il sensore APC (sistema di gestione elettronica della sovralimentazione) che, qualora la benzina usata sia inferiore ai 97 ottani, riduce il fastidioso ‘battito in testa’ tipico dei motori ad alte prestazioni sovralimentati.

Le performance esaltanti ed il design inconfondibile rendono immediatamente la “900 Turbo uno status symbol“.
A New York è l’auto degli intellettuali che lavorano nel cinema o in tv, che non possono mescolarsi agli Yuppie di Wall Street che guidano Mercedes e Bmw.

In Europa diviene invece l’auto di chi è appassionato e vuole un prodotto di nicchia costruito con grande cura.
Le vendita delle ‘Turbo’ trainano anche le 900 Standard (che sono tutto tranne che macchine emozionali) facendo durare la prima generazione (fondamentalmente basata sulla 99 degli anni Settanta) fino al 1994.
Un bel record di longevità per una delle svedesi più belle ed adrenaliniche mai costruite.

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