MG B, brillante spider sessantenne

Lanciata al Salone di Londra del 1962, è una roadster dalle linee tese in grado di competere in praticità ed eleganza con le vetture di oggi. Robusta, versatile e facilmente riparabile: questi i tratti distintivi di una tra le più celebri spider inglesi prodotta fino al 1980 totalizzando più di 512.000 esemplari ed ottenendo un record per una spider che resistette fino alla comparsa della Mazda MX-5.

Una carriera punteggiata da tre serie di diversa riuscita estetica, con l’ultima caratterizzata da poco piacevoli paraurti in gomma nera concepiti per ottemperare alle richieste degli Usa.

Presentata in sostituzione della MG A, era meno lunga, ma sfruttava meglio lo spazio offrendo maggior comfort per i passeggeri ed un bagagliaio più ampio, i deflettori riducevano le turbolenze a bordo.

Anche le sospensioni, più morbide, garantivano una guida più fluida. Con 1.798 cc contro i precedenti 1622 cc, 95 cv, meno di 1.000 kg di peso, cambio manuale a quattro marce con la prima non sincronizzata, accelerava da 0 a 100 Km/h in poco più di 11 secondi assicurando una elasticità incredibile.

Nonostante alcuni anacronismi meccanici, la MGB, disponibile in suggestivi colori pastello, era una delle sportive più sicure del suo tempo: tra le pochissime con zone ad assorbimento d’urto, progettate per proteggere guidatore e passeggero in caso di impatti fino a impatto fino a 48 km/h.Con la B scomparve quell’aura da “vecchia Inghilterra”, che per moltissimi anni aveva decretato il successo commerciale di auto dalle caratteristiche oggettive piuttosto discutibili a favore della modernità.

In Italia la MG B non riuscì mai a sfondare a causa di un prezzo molto superiore a quello della Fiat 1600 S Spider, la sua vera concorrente, ed ancora superiore, anche se di poco, a quello della Alfa Romeo Giulia Spider, certamente non sostituibile nel ruolo di fidanzata degli Italiani.

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