Alfa 147, la compatta come una Gran turismo.

In #Galdierirentracconta di Galdieri


Le Alfa 145 e 146 non erano state propriamente un capolavoro.
Esteticamente discutibili (la linea a cuneo difficilmente piaceva a tutti), tecnicamente poco innovative con un’affidabilità precaria.
In Alfa non possono permettersi un altro sbaglio, perché regalare altri clienti alla concorrenza sarebbe significato imboccare il lento ed inesorabile declino che avrebbe portato alla chiusura.
La 156 aveva già recuperato molta credibilità e, finalmente, c’era a listino, dopo tanti anni, un’Alfa altamente desiderabile. Ma non bastava.

Per evitare che la rampante generazione X che, in quei primi anni 2000, cominciava ad avere un rilevante potere di spesa, continuasse a comperare Golf e Bmw serie 3 Compact serviva qualcosa di tremendamente “Alfa”, che sprizzasse sportività e sensualità da tutti i pori.

Walter De Silva e Wolfgang Egger fanno un lavoro superbo con il design, donando alla neonata Alfa 147 un look inconfondibile, unendo i classici stilemi delle sportive italiane alle proporzioni tipiche delle compatte di segmento C.
Per ovviare al pianale della Lancia Lybra, tutto tranne che sportivo, si progetta un avantreno con sospensioni a “quadrilatero alto” con retrotreno Macpherson.

A corredo di tutto uno sterzo dalla precisione chirurgica.
Bella, stabile come un go –kart, potente ed anche efficiente con i nuovi diesel common rail di Fiat: la 147 è un successo immediato. Non è perfetta e l’assemblaggio Made in Pomigliano lascia molto a desiderare, ma il design elegante ed aggressivo, insieme all’esperienza di guida di livello superiore, fanno dimenticare tutto.

Una Golf IV era sicuramente più solida e costruita meglio, ma era incapace di sedurti come una Alfa 147.
Tutto questo era disponibile da prezzi che partivano, per le versioni base, da importi inferiori ai 24.000 euro.
La stessa somma necessaria a comprare una Golf 1.6 con soli 90 cv.

Se la 147 normale era una bella auto, la GTA dotata di motore V6 3.2 da 250 cv era totalmente fuori di testa.
Esagerata, vistosa, impegnativa da condurre al limite: la 147 ‘GTA’ era un mostro che richiedeva rispetto e devozione.
Presentata nel 2001 la 147 esce di scena nel 2010 sostituita dalla ‘Giulietta’, molto più Fiat e molto meno ‘Alfa’.
Nulla a che vedere con la 147.
Un’auto che ha lasciato il segno, al punto che in Stellantis stanno pensando di riproporla in chiave moderna.
Un’idea davvero giusta perché il mondo ha davvero bisogno di un ‘altra ‘ 147 GTA’, pronta ad uscire da ogni curva con le ruote fumanti.

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