Il giro perfetto di Michael Schumacher- #formuladeigrandi

In #laformuladeigrandi di alessandro fedullo
Il miracolo di Michael Schumacher

Nella carriera di un pilota di Formula 1 non esistono solo gli allori delle vittorie. Correre in auto può essere un’esperienza quasi mistica e ci sono giorni in cui  i sensi di un driver sono sviluppati come quelli di un lupo, pronti a sentire la minima vibrazione proveniente dal telaio e ogni acuto delle pastiglie che mordono i dischi incandescenti.

Monaco 18 Maggio 1996, prove valide per definire la griglia di partenza del GP di Montecarlo. Damon Hill e la sua Williams Renault sono avvantaggiati grazie alla superiorità telaistica della monoposto inglese.

Michael Schumacher è invece al volante della Ferrari F310, bellissima da guardare ma un incubo da guidare. Ed è qui che si compie il miracolo. Nel primo settore la rossa paga alla Williams 219 millesimi ma poi il Kaiser percorre le curve del tabaccaio, Piscine, Rascasse e Anthony Noghes in maniera eccelsa.

Tempo finale 1.20.319 e 5 decimi rifilati ad Hill che quel giorno si sarà sentito il peggiore dei perdenti. Michael Schumacher quel pomeriggio guidò con l’istinto creando il giro perfetto. Un’impresa che riesce solo ai più grandi.

Un giro perfetto rimane impresso nella mente, più di un titolo o una vittoria, poiché è espressione della totale mimesi fra uomo e mezzo meccanico. Quel giorno Michael Schumacher era più affamato di una tigre del Bengala e nessuno avrebbe potuto togliergli quella pole. Sarebbe partito in prima fila anche con la Minardi! 

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