Bianco Rosso e Verdone, il viaggio a bordo di Alfa Romeo- #noileggiamo

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E’ tempo di elezioni politiche e gli elettori, che per ragioni di lavoro hanno lasciato il loro comune di residenza, vi ritornano per votare.

Iniziano le rocambolesche avventure in Bianco, Rosso e Verdone

Bianco Rosso e Verdone è il secondo film diretto ed interpretato da Carlo Verdone nel 1981.

Come il precedente Un sacco bello (1980) il film Bianco Rosso e Verdone vede l’alternanza di tre personaggi fortemente caratterizzati e stereotipati, interpretati dallo stesso regista e attore romano.

Se nel primo film Verdone ironizza sui giovani di fine anni ’70, buffamente audaci, imbranati o ideologicamente disillusi, in Bianco Rosso e Verdone si occupa degli italiani “adulti”, evidenziandone tre tipi.

I personaggi in Bianco Rosso e Verdone

Da Monaco di Baviera parte, con la sua auto sportiva, il materano Pasquale, che, sposato con una tedesca e costretto a subire la sua orrenda cucina, già pregusta una rimpatriata coi fiocchi.

Da Torino arriva a Roma, con i due figli e la moglie Magda, una donna piemontese, l’insopportabile Furio, un ometto pignolo e senza fantasia, abituato a programmare al secondo tanto un viaggio in auto, quanto la vita propria e quella dei familiari.

Infine rientra nella capitale Mimmo, un giovanottone ingenuo con il cervello di un bambino, dov’è andato a prendere sua nonna – una donna obesa, piena d’acciacchi, ma ricca di humour.

Durante il viaggio Pasquale viene sistematicamente spogliato di tutto: radio, regali, auto.  Arrivato il momento di votare, saprà soltanto sfogare la sua rabbia con le parolacce.

Furio sarà a tal punto riuscito a stancare la moglie con la sua pignoleria, da farle accettare la corte di uno sconosciuto e fuggire con lui.

Mimmo avrà un’infelice avventura con una prostituta d’albergo e farà tanto arrabbiare la nonna con le sue esagerate e sciocche premure, da provocare la sua morte.

L’Alfa Romeo è sempre stata il sogno di ogni petrolhead nostrano.

Soprattutto negli anni Sessanta e Settanta il marchio del Biscione era sinonimo di prestigio e sportività.

Nei desideri di molti c’erano la Giulia, la Giulietta e l’Alfetta. In pochi però potevano permettersele fino all’avvento della nuova Alfa Sud che, aveva un costo molto più accessibile.

Pasquale Ametrano personaggio molto divertente in “Bianco Rosso e Verdone” ha coronato il suo sogno: una Alfa Sud rossa.

Peccato che durante il viaggio l’auto gli verrà smontata dai classici ladri di pezzi di ricambio!

Come sempre Verdone non delude e ci offre una grottesca caricatura di un emigrato medio che sente la nostalgia del proprio paese, per poi rinnegarlo   immediatamente una volta confrontatosi con il locale malcostume.

Povero Pasquale, mai come in questo caso, era meglio rimanere in Germania!

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